CALCIO,ACR MESSINA.CORONA:”NON ABBIAMO CANCELLATO TUTTO CON UNA SOLA PARTITA, BASTA COMMETTERE ERRORI”

Un grande attaccante come Giorgio Corona, con il suo notevole bagaglio di esperienza, non abbassa mica la guardia di fronte alle insidie di un campionato complesso e non inciampa sui facili allori di una vittoria importante come quella di sabato scorso contro il Lecce: “abbiamo fatto un’ottima prestazione, ma non possiamo pensare che con una partita abbiamo cancellato tutto. Abbiamo preso 10 gol, perso contro l’ultima in classifica e commesso errori che non possiamo ripetere. E’ un messaggio per tutti, che la vittoria con il Lecce serva da stimolo. Contro la Juve Stabia, un’ottima squadra, dobbiamo pensare che sono più forti di noi, ma dobbiamo anche fare risultato”. Quarant’anni e non sentirli, Corona si sente un ragazzino, pronto a dare il suo contributo, anche dal primo minuto in un momento in cui la squadra sembra aver bisogno di lui:”Ma tutti ci alleniamo per giocare dal primo minuto e io non sono il tipo che vuole giocare solo 20 o 30 minuti, un calciatore non può pensarla così e io ho sempre detto che fin quando resterò a Messina mi preparerò per essere pronto fin dal primo minuto. Io sono sempre pronto per giocare”.

Nella stagione 2010-2011 un passato a Castellammare, dove con i suoi 13 gol in 31 presenze contribuì alla storica promozione in serie cadetta della squadra campana. Per Corona non sarà una partita come le altre:“certo, ho passato un anno importante li e sarà emozionante, ci sarà tanta voglia di salutarci con la tifoseria e con la società, però quando si scende in campo si pensa alla propria squadra“. Secondo l’attaccante palermitano la Juve Stabia può concorrere alla vittoria finale del campionato: “è un ottima squadra e ha perso solo la prima partita con una squadra forte come il Catanzaro, poi hanno cominciato a vincere. Possono fare bene, per quanto riguarda noi speriamo di essere la rivelazione del campionato”. Nessuna esultanza in caso di gol, un principio irremovibile per il bomber nei confronti delle ex squadre: “per me esultare è come prendere in giro i tifosi. La penso così, spero di segnare a Castellammare, ma in caso non esulterò”.

Tornando alla mini crisi della squadra, apparentemente scacciata: “non una questione di modulo, in campo bisogna sempre mettere cattiveria e aggressività”. C’è anche il tempo per analizzare la sua carriera, iniziata come libero, passando dal centrocampo alle corsie esterne, per poi diventare definitivamente attaccante: “parliamo del 1950 praticamente- ride- si all’inizio ero un libero però vedevano che facevo danni perchè tentavo sempre di dribblare gli avversari, così mi spostavano in avanti, prima a centrocampo, poi sugli esterni e poi in avanti…ai tempi giocavo nel Borgonuovo, poi passai al Cinisi e da li iniziò la mia carriera…”. Cosa direbbe Giorgio Corona ad un giovane attaccante di oggi che sogna una carriera come la sua?:“di allenarsi tanto e sempre e di non pensare alle macchine belle. A quelle si pensa a trent’anni”.

@RobertoFazio

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