Halloween, cosa c’è dentro la zucca? La riflessione di Padre Tonino Schifilliti

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Padre Tonino Schifilliti (Parrocchia di San Gabriele) sulla prossima festa di Ognissanti, Holyween, scalzata dalla  più commerciale Halloween,  di cui spiega  le origini e i suoi legami con il mondo del satanismo, invitando soprattutto i genitori a riflettere sulle conseguenze psicologiche nell’immaginario dei più piccoli.

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Fra pochi giorni bambini, ragazzi ed adulti si lasceranno coinvolgere nei preparativi di una festa venuta da lontano, pilotata commercialmente con grande abilità ed accolta con entusiasmo, ma forse senza una reale consapevolezza di quello che rappresenta. Ci si traveste come a carnevale, si decorano case e giardini, si preparano dolcetti, si offrono caramelle…

Ma Halloween è proprio uno “scherzetto”? o è “un dolcetto” dal sapore amaro che potrebbe risultare indigesto senza prendere i dovuti accorgimenti?

Molti pensano che Halloween abbia avuto origine con la festa di Ognissanti, ma non è vero. E’ piuttosto un’antica festa dei Celti che, circa 2000 anni fa, celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. I Celti credevano che, in questo giorno, gli spiriti malvagi dei morti ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti. La festa di Tutti i Santi, invece, si celebrava originariamente a maggio e venne spostata dalla Chiesa Cattolica a fine ottobre proprio con l’intento di detronizzare il culto a Samhain diffuso in Francia, Inghilterra e Scozia. In inglese la vigilia si chiama “all Hallowed Eve” che divenne poi “halloween”.

Il simbolo universale e più popolare di Halloween è la zucca intagliata con la faccia, lo sappiamo tutti, ma forse non sappiamo che deriva da una leggenda che parla dell’incontro fra un uomo e il diavolo avvenuto proprio durante la notte di Halloween.

Sappiamo anche che nella festa si sono inserite una serie di simbologie usate nel mondo dell’occulto che, pur non avendo niente in comune con le origini della festa, vi hanno trovato un posto naturale: streghe, fantasmi, pipistrelli, gatti neri… Sono simboli di un mondo che stimola molto la fantasia, specie quella dei bambini. Ma, mi chiedo e vi invito a chiedervi, cosa hanno in comune con la nostra cultura, con le nostre tradizioni, con la nostra Fede?

Mi direte: “Ma cosa c’è di male a travestirsi da strega e cavalcare una scopa, ad intagliare zucche divertendosi insieme, preparando scherzetti e dolcetti?”. Apparentemente, certo, non implica niente, ma nella sostanza può condurre, nel tempo, ad uno stravolgimento dei nostri parametri di riferimento, sia sociali che religiosi. Già, di fatto questa festa prevale sulla celebrazione di Ognissanti: quanti, stanchi della sera o della notte precedente, partecipano alla celebrazione del 1° novembre? Di fatto, poi, zucche e streghe hanno invaso i banchi della buonissima pasticceria siciliana del periodo, nonchè i negozi di gadgets ed abbigliamento per bambini. Di fatto abbiamo lasciato che i simboli e le manifestazioni prevalenti nella tradizione d’oltralpe e oltre oceano, abilmente sfruttati commercialmente, invadessero i nostri gusti, sostituendosi alle nostre simbologie.

Ma sono soltanto simboli? O i simboli hanno un significato? Può non avere valore il fatto che il 31 ottobre sia uno dei giorni più importanti dell’anno per gli adepti del satanismo e della magia? Quello in cui si sviluppano i loro più nefasti riti propiziatori? Può non avere valore che i simboli del buio, delle tenebre, della stregoneria, della morte, della paura…prevalgano sui simboli della luce, della vita, della speranza che attengono al nostro Credo e dei quali ci nutriamo nel nostro faticoso – ma gioioso cammino di fede in Gesù? Noi siamo il popolo di Dio, quello che Lui ha scelto per essere santo, noi siamo quelli che si dimenticano dei tanti Santi che ci sono d’aiuto e d’esempio.

Senza volere fomentare alcuna forma di terrorismo ideologico e/o religioso, ci si deve interrogare sulle seduzioni che un fenomeno come quello di Halloween ha o può avere sull’immaginario delle generazioni in crescita. In famiglia, a scuola, in parrocchia occorre chiedersi se sia una festa banale, educativa o nociva.

In una società in cui prevalgono modelli negativi, in cui i simboli della violenza e della morte infestano la vita di tutti, abbiamo proprio bisogno di altri simboli oscuri anche per divertirci? Quali strade apriamo nei bisogni e nella psiche dei nostri figli? Quanta confusione facciamo con i valori in cui crediamo e con i simboli della nostra fede?

Abbiamo bisogno, tutti, di sapere, di conoscere, di capire: per essere o diventare cristiani adulti e consapevoli che fanno delle scelte. Anche sulle feste che organizziamo per divertirci.

A Messina due gli appuntamenti per celebrare Holyween (la festa dei Santi): c/o la chiesa S.Nicola di Ganzirri (dalle 22:00 alle 2:00) e c/o la chiesa dei Catalani (dalle 21:30 alle 24:oo)

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