Auretta Sterrantino racconta il suo teatro, un “atto unico” nella scena messinese

Dieci spettacoli teatrali in cinque mesi, tra cui otto prime nazionali, una prima regionale e una cittadina, sono una bella sfida. Ma lei, Auretta Sterrantino, direttore artistico della rassegna teatrale “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena”, la affronta con il sorriso sulle labbra.

Noi di Messinaora, mediapartner della rassegna, la incontriamo poco più di dieci giorni prima dello spettacolo inaugurale (“Asini tutti”, QAproduzioni, ore 18.00 e 21.00 al Teatro Annibale di Francia), che la vedrà impegnata anche come coordinatore della messinscena e consulente artistico. La fibrillazione e l’attesa per l’avvio della seconda edizione della rassegna teatrale ci sono, sarebbe impossibile negarlo. Tanto più se si considera che Atto Unico è un’iniziativa imprenditoriale privata, che non beneficia di fondi pubblici, quasi totalmente autofinanziata dalla QuasiAnonimaProduzioni, che la Sterrantino ha creato con Vincenzo Quadarella. E ancora di più se si aggiungono a questo quadro i numeri con cui si è chiusa la prima edizione: 50 artisti coinvolti e 1602 spettatori, una media di 133 a spettacolo, e prenotazioni raccolte non solo da Messina e provincia ma anche da Reggio Calabria, Catania, Enna, Siracusa e Palermo.

Quest’anno “Atto Unico” alza ulteriormente il tiro e propone una doppia replica, pomeridiana e serale, per i dieci spettacoli in cartellone e una doppia location, il Teatro Annibale Maria di Francia per quattro spettacoli e la suggestiva Chiesa di Santa Maria Alemanna per sei pièce. E, a differenza dello scorso anno, c’è anche la stagione del Teatro Vittorio Emanuele…

Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella - QAproduzioni (1)
Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella – QAproduzioni (1)

“La doppia replica è un modo per andare incontro alle richieste del pubblico che l’anno scorso ci ha seguito con affetto e ci ha chiesto di differenziare gli orari della messa in scena. Mentre lo sdoppiamento dei palcoscenici che ospiteranno la rassegna risponde da un lato a esigenze artistiche, dall’altro alla volontà di far rivivere spazi pubblici, come la Chiesa di Santa Maria Alemanna, che sono un vero e proprio tesoro di cui tutti i messinesi dovrebbero beneficiare. E’ un impegno notevole per noi ma che ci assumiamo con enorme soddisfazione, anche perché la richiesta della replica è l’ennesima dimostrazione che a Messina c’è tanta voglia di teatro, una domanda che non può essere lasciata morire e che, riteniamo, non debba essere  affidata esclusivamente alla risposta pubblica. Perciò abbiamo accolto con gioia, come tutta la città, la notizia della riapertura del Vittorio Emanuele e la sua rassegna, che per noi è uno stimolo in più per fare bene. Più teatro c’è, meglio è per la città e i cittadini”.

Qual è il filo conduttore della seconda edizione di Atto Unico?

“Questa seconda edizione mette insieme le forze dell’eccellenza messinese e artisti emergenti del panorama italiano, in un’offerta variegata ma coerente e in linea di continuità con la scorsa edizione. Tornano infatti testi di nuova drammaturgia e omaggi a grandi intellettuali, regie forti, capaci di lasciare il segno, nel bene e nel male. Dieci spettacoli che, partendo dalla riflessione su finzione e realtà e sul senso del disagio emerso con forza dalle pièces della scorsa stagione, si rivelano accomunati ancora una volta da una forte spinta alla ricerca di un senso più profondo dell’esistenza e della realtà. Una ricerca che si configura ora come denuncia, ora come fotografia di spaccati di vita possibili, ora come viaggio verso orizzonti inesplorati che spingono dentro l’io e ancora oltre le colonne d’Ercole”.

Si parte il 9 novembre al Teatro Annibale Maria di Francia con “Asini Tutti”, uno spettacolo che si incastra nella tradizione del teatro-canzone, di cui Gaber è stato maestro, per proporre una passeggiata ideale nel solco nel Novecento. Perché hai scelto di aprire con uno spettacolo di teatro canzone?

“E’ una scelta in ideale linea di continuità con quella della scorsa stagione. Nel novembre 2013 abbiamo aperto la rassegna con ProTesto, che nasceva anch’esso da un’idea di Vincenzo Quadarella e ha registrato il sold out. Sia Protesto che Asini Tutti sono spettacoli che pongono l’accento sulle motivazioni profonde che hanno dato vita alla rassegna: la ferma volontà di protestare ‘semplicemente’ attraverso le parole; ‘semplicemente’ facendo cultura; ‘semplicemente’ mostrando come riflettere, esporsi, agire siano l’unica strada possibile perché la nostra esistenza incida sul corso dei tempi. La parola è il fulcro dello sviluppo della performance e si articola intrecciandosi con un repertorio musicale di brani dei più grandi cantautori del panorama italiano. Asini Tutti è uno spettacolo incisivo, rivolto a tutti e comprensibile a più livelli. Sono certa che, nel bene e nel male, lascerà il segno”.

Gli altri spettacoli in cartellone alternano temi civili, solitudini contemporanee, omaggi alle arti, commedia e tragedia. Ce li presenti?

Ratpus il 23 novembre a S. Maria Alemanna, si nutre di un linguaggio originale per mettere in scena la solitudine di una donna improvvisamente sola e povera, posta di fronte a scelte obbligate, difficili, non sempre condivisibili. Erebo. Il lungo addio al Teatro Annibale il 7 dicembre, è una rivisitazione del modello classico di tragedia, tra testi di autori antichi e moderni che convivono con brani originali. Tutto t’orna di Fabio Cinti, il 21 dicembre nella Chiesa di S. Maria Alemanna, è un concerto cameristico di brani arrangiati per pianoforte, quartetto d’archi e chitarra del cantautore di nuova generazione Fabio Cinti, per il quale ha scritto anche Battiato. Sira il 25 gennaio sul palco di S. Maria Alemanna  è una delle punte di diamante in cartellone, un autore, Tino Caspanello, che abbiamo voluto fortemente riportare in città con un testo mai rappresentato a Messina, un dialogo duro, dai ritmi incalzanti anche nel silenzio. Controluce. I suoni dell’ombra, il I febbraio al Teatro Annnibale, è un concerto-spettacolo che fonde canzone, musica dal vivo e performance teatrale, secondo il format degli Esoscheletri, con un cast di oltre 20 persone. Il dubbio. Qui. Intorno. il 15 febbraio a S. Maria Alemanna è uno studio su Samuel Beckett, con i suoi personaggi surreali e il dubbio che tutto ci appartenga, ma che tutto intorno sia vuoto. Volevo essere brava! il I marzo ancora a S. Maria Alemanna, è il ritorno alla regia di Paride Acacia e punta il mirino, con schiacciante ironia, sul corpo delle donne , straziato da diete, bisturi, botulino. La città invisibile. Omaggio a Italo Calvino, il 15 marzo ancora all’Alemanna, è un viaggio fantastico-allegorico a cura di Angelo Campolo con cui Atto Unico celebra i 30 anni dalla morte del grande scrittore. Adolphe. The importance of being…, il 22 marzo all’Annibale Maria di Francia, è una commedia amara, un impietoso ritratto dei rapporti tra amici e parenti nella società dei nostri tempi”.

 

 

 

 

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