Biblioteca regionale nell’ex facoltà di Economia, manca solo il visto del Crocetta ter

Prima di lasciare palazzo d’Orleans, Giusi Furnari (in foto, a destra) potrebbe aver fatto un grosso regalo alla Biblioteca regionale di Messina. Il condizionale è d’obbligo perché l’iter intrapreso non è stato ultimato prima del nuovo rimpasto di Rosario Crocetta che ha estromesso dopo appena sei mesi la docente di filosofia, fino a qualche giorno fa assessore ai Beni culturali.

Oggi, è stato il soprintendente, Rocco Scimone, in conferenza stampa, a illustrare i termini della convenzione con l’Università che dovrebbe permettere il trasferimento dall’immobile fatiscente di via dei Verdi. A rendere possibile il tutto dovrebbe essere un investimento di poco più di un milione di euro, accompagnato da altri due milioni sborsati dall’Ateneo.

Il risparmio, in termini di abbattimento di fitti passivi, sarebbe di circa 200 dei 300mila euro spesi attualmente, ogni anno. Settancinquemila dei quali impiegati per la parte ospitata nel palazzo arcivescovile di via I Settembre. Perché tutto vada a buon fine, ammette Scimone, “manca l’approvazione della convenzione da parte del nuovo esecutivo regionale”.

“La biblioteca regionale – spiega il responsabile, Sergio Todesco (in foto, a sinistra) – occupa una serie di locali in affitto da circa 20 anni. Tramite questo protocollo d’intesa, l’Università ci concederà uno dei due blocchi dell’ex facoltà di Economia e commercio, pari a 3mila metri quadrati di superficie, a fronte degli attuali mille e 500 del plesso di via dei Verdi. In questa maniera libereremmo due plessi su tre, con un risparmio annuo di 200mila euro”.

“L’assessore – usa ancora questo termine, Todesco, riferendosi a Furnari – lascia un vuoto di signorilità. La sua è una competenza prestata alla politica”.

Il metodo adottato per Messina, come spiega la diretta interessata, è stato replicato in tutte le città siciliane e si basa sulla “ottimizzazione del demanio regionale e sulla corrispondente diminuzione delle spese. Lo abbiamo fatto con la Biblioteca e abbiamo tentato di farlo con la Soprintendenza”.

In questo caso, tuttavia, il progetto è ancora agli albori. In un documento, Furnari ha segnalato l’opportunità di trasferire gli uffici negli ultimi due padiglioni del Margherita che, come ricorda Scimone, rientrano nel demanio regionale, ramo ospedaliero: “La Soprintendenza – afferma il dirigente – risparmierebbe 300mila euro l’anno di fitti passivi e la sua vicinanza al Museo favorirebbe una migliore sinergia, oltre alla creazione di un vero polo culturale”. (@FabioBonasera)

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