Per E.V. indignazione solo “virtuale”, mentre il Comune passa la palla ai Servizi Sociali

Sono passati già un paio di giorni dalla diffusione, tramite il nostro giornale, della triste storia di E.V., un uomo di 56 anni costretto a vivere in una cabina elettrica ormai in disuso, tra il disagio più assoluto. Tanto il clamore che ha suscitato la denuncia delle incredibili condizioni di questo pover uomo, tra sgomento, rabbia, sdegno e delusione generale. “Qualcuno lo aiuti”, “Ma lo Stato italiano dov’è??” o “E Accorinti pensa ai migranti, vergogna!!” alcuni tra i commenti più gettonati in merito alla desolante vicenda. Eppure nell’epoca delle cyber relazioni, del sesso in web cam, della comunicazione ri-mediata dal e nel computer, della politica da internauti e delle rivoluzioni da tastiera, abbiamo avuto l’ennesima triste conferma: anche l’indignazione è diventata, solo, virtuale.

Questo è quanto emerge dalle parole dello stesso E.V., per il quale allo stato attuale nulla è assolutamente cambiato nella sua vita. Nessuna visita ricevuta, nessun aiuto, anche minimo, nessuna svolta. Tutto è rimasto come prima, nonostante l’eco mediatico prodotto da questa storia. Altre due notti, e chissà quante ancora, vissute al gelo ed in totale solitudine.

E non arrivano neanche buone notizie dalle istituzioni, si quelle preposte ad occuparsi del bene comune, del benessere collettivo. In particolare, Sergio De Cola, assessore alle politiche della casa, non lascia presagire una facile o immediata risoluzione del problema, passando la palla ai Servizi Sociali, ritenuti più idonei ad affrontare la delicata questione: “Chiaramente ci dispiace per questo disastroso problema, ma questo è più un caso di competenza dei Servizi Sociali. C’è comunque una graduatoria, da ribandire, per richiedere l’assegnazione di una casa, ma le richieste sono tantissime e gli alloggi pochi, in proporzione alla domanda. Inoltre vi sono diverse famiglie con bambini a carico che avrebbero la precedenza e che aspettano da molto tempo. Purtroppo qui ogni giorno vengono persone che dormono in macchina, ma non siamo in grado di rispondere a tutti. Quest’uomo, tra l’altro, non è l’unico a versare in queste condizioni, esiste un caso del tutto simile, a Villa Dante. Dunque al momento credo  che la soluzione migliore sia rivolgersi ai Servizi Sociali per una sistemazione ed un aiuto concreto ma temporaneo”, queste le dichiarazioni dell’assessore.

In attesa di capire come I Servizi Sociali possano attivarsi in favore di E.V., invitiamo chiunque volesse aiutare concretamente quest’uomo, disposto anche a lavorare data la sua esperienza nella manovalanza edilizia, a contattare la redazione di MessinaOra.it.

@RobertoFazio

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