Corsi d’oro, la Procura chiede che Genovese e Rinaldi vengano processati

Rinnovata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due cognati Francantonio Genovese e Franco Rinaldi, entrambi deputati del Pd, da parte della Procura nell’udienza preliminare che si è svolta oggi dinanzi al Gup Monica Marino.

Il  sostituto procuratore,Liliana Todaro, che fa parte del pool di pm che si é occupato delle indagini, composto anche da Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, coordinati dall’aggiunto Sebastiano Ardita,  ha chiesto che vengano processati tutti gli indagati, compresi Roberto Giunta, Domenico Fazio, Salvatore La Macchia, Elena e Giovanna Schirò, Elio Sauta, Natale Lo Presti, Chiara Schirò, Graziella Feliciotto, Giuseppina Pozzi, Liliana Imbesi, Stefano Galletti, Carmelo Capone, Orazio De Gregorio, Paola Piraino, Francesco Buda, Natale Capone, Roberta Saglimbeni, Carmelo Favazzo, Salvatore Natoli e Antonino Di Lorenzo.

Spetterà adesso al collegio difensivo dimostrare  l’estraneità ai fatti dei propri assistiti.

I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata al peculato, truffa aggravata, riciclaggio, falso in bilancio. Secondo l’accusa,  gli indagati avrebbero  interferito sulle decisioni politiche regionali per assicurare fondi agli enti, che venivano spesi attraverso servizi e beni appartenenti a società degli indagati:  Sicilia Service srl, Napi Service srl, Calaservice srl, Centro Servizi 2000 srl, Lumen, Enfap, Ancol, Elfi Immobiliare srl.

Ricordiamo che nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame ha revocato il divieto di dimora nei confronti di Chiara Schirò.

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