Province, dietrofront Ars: commissari prorogati fino ad aprile 2015, Romano in odore di riconferma

Filippo Romano

Per l’ennesima volta scusate ma Rosario Crocetta e la sua maggioranza hanno scherzato. I commissari straordinari, in carica da giugno 2013 fino allo scorso 31 ottobre, potranno rimanere a capo delle Province siciliane fino al prossimo 8 aprile. A deciderlo è stata l’Ars, ribaltando la decisione della commissione affari istituzionali, che aveva vietato la proroga. Del resto, proprio la legge che istituisce, ma solo sulla carta, Liberi consorzi e Città metropolitane, la numero 8 dello scorso 24 marzo, prescriveva tassativamente che i commissari non potessero rimanere in carica oltre il 31 ottobre. Niente di importante, evidentemente, per il governatore, come fa rilevare un piccato Roberto Cerreti, destinato a passare alla storia come uno degli ultimi consiglieri provinciali siciliani.

“Come volevasi dimostrare – scrive in una nota l’ormai ex capogruppo del Movimento Liberi Insieme – lo psichedelico Governo Crocetta, ha nuovamente cambiato idea sulla Legge inerente la proroga dei commissari dei liberi consorzi di comuni prorogando i commissariamenti sino all’8 aprile 2015, imponendo qualche ora fa, ai Farisei della sua raffazzonata maggioranza in Assemblea Regionale Siciliana, di rivedere quanto deciso in commissione affari Istituzionali, abrogando il comma 2 dell’art. 1 della Legge, che prevedeva che i commissari straordinari già in carica dal 2013, non potessero più essere rinominati alla guida degli Enti provinciali”.

“Di fatto – prosegue – l’opportunità per dimostrare l’apoliticità nella nomina dei nuovi professionisti del sottogoverno provinciale, dando un freno agli oramai consolidati feudi non elettivi creati dal Governatore Crocetta e dai suoi alleati con il piccolo esercito di Commissari Straordinari, è stata scartata definitivamente, confermando l’azione e la volontà di quei pochi che governano anti democraticamente sui tanti e sui Siciliani”.

Possibile, forse probabile, a questo punto che a palazzo dei Leoni torni Filippo Romano (in foto): “Da domani – preconizza Cerreti – i Commissari straordinari che sino ad ora hanno retto le sorti dell’ex Province Regionali o dei neo pseudo consorzi dei comuni dal 2013 ad oggi, potranno essere riconfermati proseguendo con le loro stravaganti gestioni degli enti provinciali e continuando ad intascarsi, per la gioia dei potenti padroni politici dei territori provinciali che hanno imposto al Governo il cambio di parere sulla Legge, appena 4.960 euro al mese per il disturbo, almeno nel caso di Messina, Catania e Palermo. Anche la città di Messina da domani potrà auspicare di vedere riconfermato il suo ex commissario straordinario e così ricominciare a sognare che la sede dell’ex Provincia Regionale diventi finalmente un locale notturno con somministrazione di bevande e che la fondamentale politica per lo sviluppo economico e lavorativo della nostra città, delle missioni istituzionali nazionali ed extra nazionali in rappresentanza di un Ente ancora ibrido, riprenda e preceda addirittura, come fatto in passato, la legittima disciplina normativa ed organizzativa che sancirà il Parlamento Regionale”.

Al di là delle opinioni di Cerreti, quel che è evidente è che l’Ars avrebbe dovuto dare dei contenuti ai nuovi enti locali, entro la fine dell’anno. Avrebbe dovuto stabilire quali fossero le competenze dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Ne avrebbe dovuto definire il numero e la delimitazione geografica. Soprattutto, avrebbe dovuto renderli funzionanti. Tutto questo, come è stato profetizzato in passato, non è arrivato. E non è detto che arrivi mai. La stima confermata dalla stessa Regione è che fino al prossimo 8 aprile si continuerà con una gestione monocratica che, a prescindere dalla valenza di ogni singolo commissario – e nessuno ha motivo di dubitare della correttezza e delle capacità di Romano – non fa certo bene alla democrazia.

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