Atm, consiglieri comunali chiedono testa di Manna e Cacciola e revoca del contratto con Gtt di Torino

Duro colpo al cuore dell’Atm da parte dei consiglieri comunali Daniele Zuccarello, Paolo David, Nicola Cucinotta, Donatella Sindoni, Simona Contestabile, Benedetto Vaccarino, Pietro Iannello e Carlo Cantali i quali, in un’interrogazione a risposta scritta e urgente, chiedono la revoca del commissario della municipalizzata, Domenico Manna, e dell’assessore al ramo, Gaetano Cacciola. Sarebbe loro la responsabilità, secondo gli scriventi, dei furti di carburante accertati le scorse settimane. Per questa ragione invocano ancora un’azione di responsabilità per la mancata nomina di un addetto alla trasparenza e alla prevenzione (ai sensi della legge 190/2012), dalla quale sarebbero “derivati sistemi inadeguati di controllo”. Gli esponenti dell’assemblea del Comune di Messina esortano Renato Accorinti anche alla revoca del contratto con la Gtt e di tutti gli spostamenti di personale adottati finora.

I consiglieri si addentrano in una materia estremamente tecnica, impugnando “l’inadeguatezza dei sistemi di controllo nel rilevare l’evidente eccessivo consumo di carburante rispetto ai chilometri percorsi”. Secondo loro, “la nomina di un responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione, in attesa di un piano anti corruzione, avrebbe comunque potuto predisporre meccanismi efficienti di vigilanza per individuare irregolarità, rimuoverle e prevenirne la reiterazione specie nei settori amministrativi maggiormente a rischio, quali, per esempio, le aree Appalti e Risorse Umane e nelle attività a maggior rischio di corruzione riguardanti, per esempio, l’erogazione di benefici e vantaggi economici, le procedure di impiego e utilizzo di personale, le progressioni in carriera, gli incarichi e le consulenze”.

Ma non finisce qui. I consiglieri ritengono “giuridicamente viziate la vicenda del concorso bandito e poi bloccato riguardante la nomina del direttore generale e il relativo contratto di lavoro (deliberazioni commissariali 90 e 92/14)”. Non appare legittima nemmeno la mobilità orizzontale del dottor Salvatore Cuscinà e dell’ingegnere Giuseppe Sorbello, “senza un piano del personale e in evidente violazione delle norme in materia”. Tanto più che ai due verrebbe applicato “un aumento della retribuzione”.

Appaiono “non conformi” alla normativa vigente, “senza un piano del personale, le determine e i relativi ordini di servizio riguardanti la mobilità verticale aziendale, che potrebbero agevolare avanzamenti di carriera, a scavalco rispetto ad altro personale interno”. Per non parlare della convenzione con la Gtt di Torino, anch’essa ritenuta “viziata, atteso che non è stata attivata alcuna procedura di evidenza pubblica per la scelta dei fornitori”, “con un onere di 800mila euro per l’Atm in cambio di prestazioni, consulenze, pezzi di ricambio e manutenzioni fino al suo esaurimento del budget (al 30 settembre, per notizie apprese dalla stampa, sono stati spesi 264mila euro)”.

Pertanto, al sindaco, oltre alla testa di Manna e Cacciola, viene chiesto di “revocare in autotutela tutti gli atti concernenti la mobilità verticale e orizzontale, interna ed esterna, nonché le convenzioni stipulate (Gtt e telefonia) che appaiono palesemente irregolari, sottoponendoli al giudizio delle autorità competenti per gli evidenti danni erariali prodotti, nonché per accertare l’eventuale violazione di norme di rilevanza penale”.

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