Cas. Indagine Ars su autoparco, immobili, contratti, bilanci, incarichi e piani industriali. Nel mirino tutte le partecipate

Autoparco, immobili, pianta organica, incarichi esterni, piano industriale, bilanci. Questa la lista della spesa presentata al Consorzio Autostrade Siciliane, insieme alle altre società partecipate della Regione, dall’Ars. Sono 23 le lettere inviate ieri dal presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, mirate a raggiungere gli obiettivi di spending review prefissati.

Entro sette giorni dal ricevimento, i legali rappresentanti, compreso quello del Cas, Rosario Faraci, dovranno produrre i “bilanci degli ultimi tre anni, comprensivi dei pareri degli organi di controllo; la pianta organica suddivisa per qualifiche, comprensiva del personale a tempo determinato, nonché di eventuali contratti atipici e del rapporto numerico tra il personale dipendente e i dirigenti di qualsiasi livello; dichiarazione, da parte del legale rappresentante, di aver rispettato il divieto di assumere ed eventuali procedimenti di stabilizzazione che sono stati intrapresi; piano industriale degli ultimi tre anni e dichiarazione di aver raggiunto gli obiettivi previsti, giustificando, in caso contrario, il mancato raggiungimento”.

E non finisce qui. Nella documentazione richiesta vanno inseriti pure “dettagliata relazione sul parco macchine, specificando la cilindrata, l’utilizzo delle autovetture, se di proprietà o in leasing e il costo complessivo; dettagliata relazione sul numero e sul costo degli immobili in uso, specificando se di proprietà o in affitto, dichiarazione del legale rappresentante che gli affitti non possono essere eliminati ricorrendo a immobili di proprietà della Regione; elenco completo delle consulenze esterne, con esplicito riferimento ai soggetti incaricati, dei relativi compensi, dei compiti svolti, degli obiettivi previsti e il raggiungimento degli stessi”. Oltre alla dichiarazione del presidente della società che “per i compiti svolti dai consulenti non era possibile ricorrere al personale in servizio”.

Infine, la commissione chiede della “presenza dell’ufficio legale” ed “eventuale ricorso a professionisti esterni”. Chiede, quindi, di “specificare in maniera dettagliata il numero, i nomi dei professinisti utilizzati, nonché i costi sostenuti e i risultati ottenuti, cioè il giudizio finale a cui si è pervenuti”. In ultimo, “la dichiarazione del presidente che. per le cause de quibus, non era possibile ricorrere al personale dipendente in servizio”. (@FabioBonasera)

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