Arredi urbani area pedonale, Palano Quero: “Vanno acquisiti dal Comune o restituiti ai proprietari”

Il presidente della IV Circoscrizione, Francesco Palano Quero, torna sulla questione degli arredi urbani dell’ex Area pedonale Cairoli, collocati precedentemente in via dei Mille e in via Giordano Bruno, adesso abbandonati all’interno dei locali della Fiera. “Si tratta di vere e proprie creazioni artigianali e artistiche realizzate con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini che hanno donato quelle biciclette poi rielaborate e diventate fioriere”. Secondo Palano Quero, tali arredi andrebbero dunque acquisiti al Patrimonio comunale o restituiti a chi le ha create: “Ciò si rende ulteriormente necessario – spiega il presidente della IV Circoscrizione – poichè tali elementi, seppure parrà assurdo, non appartengono al Comune e, pertanto, chiedo di verificare la fattibilità ad acquisirli al Patrimonio comunale”.

Come spiega Palano Quero nella sua nota inviata al sindaco Renato Accorinti, al Segretario Generale Antonio Le Donne e agli assessori Patrizia Panarello, Gaetano Cacciola, Filippo Cucinotta e Daniele Ialacqua, nei mesi scorsi, durante una conferenza di servizi appositamente convocata dalla Giunta municipale che aveva dato indirizzo di procedere all’acquisizione degli arredi, chi di competenza non ha ritenuto opportuna l’acquisizione, nonostante vi sia stata la disponibilità formale delle associazioni e dei commercianti che li avevano fatti realizzare e acquistati per donarli alla città, nonostante inoltre l’azienda incaricata dai privati della realizzazione di queste fioriere-biciclette, delle panchine, dei cestini sarebbe stata pure disponibile ad allegare una perizia tecnica alla donazione.

Tale scelta e determinazione – continua Palano Quero – è stata motivata con la mancanza delle prescrizioni e dei requisiti normativi di sicurezza e degli standard comunitari, anche se questo era più che ovvio considerata la loro realizzazione artigianale, seppure anche l’Avvocatura indicasse come possibile tale procedimento, seppure l’azienda costruttrice fosse certificata. Acquisirle, finalmente, consentirebbe con più semplicità e nell’immediato di poter ricollocare tali elementi come arredo urbano o come creazioni artistiche, ovviamente ribadita la disponibilità dei donatori e concertando con loro la nuova allocazione anche temporanea, e riempire gli spazi pedonalizzati della città, le piazze, evitando soprattutto che marciscano o, peggio, che siano vandalizzate o rubate, quando ormai erano entrate a pieno titolo nell’immaginario collettivo e, di fatto, ritenute beni comuni”.

In alternativa, il presidente della IV Circoscrizione chiede che gli arredi urbani vengano riconsegnati ai legittimi proprietari, che a loro volta potrebbero ricollocarli, previa autorizzazione, in alcuni spazi pubblici idonei. Comunque non lasciamoli là – conclude Palano Quero – perché sarebbe un triste epilogo ad una storia Messinese di grande civismo e appartenenza alla cosa pubblica”. 

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