Appalti comunali. Uso di armi, furti e incendi ai danni di imprenditori edili: due arresti

Maurizio Lucà

Nella mattinata odierna il nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Messina ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due messinesi accusati di gravi reati, commessi con l’aggravante del metodo mafioso, tra la fine del 2008 ed il 2009.

Stefano Celona
Stefano Celona

Il 43enne Maurizio Lucà (foto in alto) e il 40enne Stefano Celona, già noti alle forze dell’ordine, sono considerati responsabili di alcune estorsioni e altri tentativi di estorsione commessi ai danni delle imprese edili che in quel periodo stavano eseguendo dei lavori appaltati dal Comune di Messina relativi al recupero del patrimonio edilizio delle abitazioni situate a Santa Lucia sopra Contesse, meglio conosciute come Complesso Arcobaleno, per un importo ammontante a 4.340.000 euro, oltre che per la costruzione del plesso scolastico dello stesso villaggio, per un importo di circa 1.300.000 euro,

La volontà estorsiva ai danni degli imprenditori sarebbe emersa da un grave atto intimidatorio, attuato mediante l’uso di un’arma da fuoco e concretizzatosi nel furto, operato verosimilmente attraverso l’uso di una gru e di un mezzo pesante, di un prefabbricato in lamiera adibito ad ufficio e posto all’interno dell’area di cantiere opportunamente recintata e chiusa, oltre che attraverso l’incendio di un escavatore.

Il complesso delle indagini, inoltre, avrebbe permesso di accertare anche come Lucà sia stato dedito allo spaccio di cocaina sul mercato cittadino. I due arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati trasferiti in carcere, a Messina Gazzi, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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