Serie A: Mancio rompe il ghiaccio, la Roma vede la Juve

Meno quattro al giro di boa: il monday night del Bentegodi, che ha visto l’Inter imporsi sul Chievo per 2-0, ha definitivamente consegnato agli annali anche la quindicesima giornata del di serie A. Non è stata una partita eccezionale, ma per Mancini era fondamentale iniziare a vincere, così da migliorare il magrissimo score (un solo punto) che aveva fatto registrare nelle prime tre uscite dal suo ritorno sulla panchina nerazzurra. A castigare i clivensi sono stati Kovacic e Ranocchia, primi due mattoncini per costruire un futuro più radioso, in attesa di risposte importanti da un mercato che scalda già i motori.

Un paio d’ore prima era toccato a Empoli e Torino scendere in campo al Castellani: ne è uscito fuori un match agonisticamente valido ma bruttarello e chiusosi quasi inevitabilmente a reti inviolate.

Facendo un passo indietro, il principale responso del quintultimo turno del girone di andata è stato rappresentato dal balzo della Roma, che espugnando Marassi tra le polemiche (sopra le righe quelle di Preziosi, prima della correzione di tiro) ha ridotto a un solo punto il distacco dalla Juventus, fermata all’ora di pranzo dalla Samp, nella prima portata domenicale del menu alla genovese proposto dal calendario alle prime due della classe. Ai giallorossi, poco cinici in avanti, è bastata una prodezza balistica del guerriero twitterino Nainggolan. Per il resto, tante occasioni sprecate e qualche rischio corso nel finale, a dispetto della superiorità numerica vantata per circa 3/4 di gara.

I bianconeri che il loro, di guerriero – al secolo Arturo Vidal -, lo han smarrito da tempo, hanno invece iniziato a fare i conti con un futuribile rimpianto. Il destino ha infatti voluto che ad interrompere la lunghissima striscia di vittorie casalinghe della Juve allo Stadium, ben 25, fosse Gabbiadini, l’attaccante in comproprietà con la Sampdoria che da gennaio vestirà la maglia del Napoli. E’ vero che fino al momento dell’annuncio non si può parlare di 100%, ma da Torino il placet alla cessione a titolo definitivo è arrivato da tempo. Operazione discutibile, sia dal punto di vista tecnico che del ritorno economico, ma tant’è. E il professionale Manolo ha ben pensato di liquidare Madama con un TFR a ruoli invertiti: il preciso sinistro a giro sul secondo palo del definitivo 1-1.

Gran bagarre per il terzo posto, dove al momento troviamo appaiate, a quota 26, le due brillanti genovesi e la Lazio, che sabato sera ha regolato l’Atalanta con un sonoro 3-0. I bergamaschi son durati un tempo, per poi venire travolti nella ripresa dal ciclone Mauri, l’eterno e chiacchierato capitano biancoceleste che alla soglia dei 35 anni non finisce di stupire.

A due lunghezze dalla zona Champions si attestano le protagoniste del posticipo di San Siro, Milan e Napoli. Il convincente successo sui partenopei, maturato con il più classico dei risultati, ha consentito ai rossoneri di agguantare un avversario più attrezzato per il raggiungimento dell’obiettivo. Una vittoria griffata Menez-Bonaventura, azzeccatissimi acquisti low cost del nuovo corso targato InzaghiAurelio De Laurentiis non ha preso bene l’ennesima recita sconfortante della sua balbettante creatura: a questi livelli imporre un ritiro punitivo è realmente emblematico, per quanto poi il presidente azzurro sia tornato sui propri passi grazie all’intercessione di Benitez.

Torna a respirare aria d’Europa a pieni polmoni anche la Fiorentina, che ha ben pensato di tenere a battesimo il nuovo tecnico del Cesena, Mimmo Di Carlo, rifilandogli un bel poker a domicilio. Nel calcio c’è poco spazio per lo spirito natalizio…

Continua a stupire il Palermo, bravo e fortunato nel superare il Sassuolo al Barbera nel primo anticipo. A Iachini per ora sta girando tutto bene: l’exploit di Belotti, decisivo al 93’ dopo appena 5 minuti dal suo ingresso in campo, funge da perfetto paradigma del magic moment in salsa rosanero.

Udinese-Verona, conclusasi con il blitz degli scaligeri in terra friulana, è servita a celebrare ancora una volta la miglior classe 1977, rappresentata da Totò Di Natale e Luca Toni, che con l’eurogol di ieri ha toccato il muro delle 300 reti realizzate in carriera nelle serie professionistiche. Mentre Parma-Cagliari ha mostrato il lato più brutto dello sport più amato dagli italiani.

Jody Colletti         @jodycolletti        

 

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