Quasi mille lavoratori senza mobilità in deroga, Cgil protesta davanti prefettura: “Pericolo tensioni”

Il prossimo venerdì 19 dicembre, mobilitazione regionale della Cgil contro la revoca delle concessioni di mobilità in deroga disposta dal ministero del Lavoro per tutti coloro che l’abbiano ottenuta dopo il 3 agosto non avendo i requisiti indicati dal decreto Poletti, varato in quella data. Nel territorio messinese sono 911 i lavoratori che saranno colpiti dal provvedimento di revoca. Anche a Messina il presidio in Prefettura dalle 10.

“A più di novecento persone del nostro territorio sarà negata la possibilità di percepire un sussidio di sostegno al reddito con un peggioramento delle condizioni economiche – denuncia la Cgil di Messina – siamo di fronte a scelte politiche che dimostrano per l’ennesima volta come i diritti e le tutele piuttosto che estendersi si riducano e di come a pagare, ancora una volta siano i più deboli”.

La protesta è stata decisa dopo i diversi interventi della Cgil a livello regionale e nazionale per scongiurare il blocco degli ammortizzatori sociali. “Siamo di fronte ad una misura sbagliata e contro la quale la Cgil si è fermamente opposta sollecitando in questi mesi confronti e soluzioni – osserva Isella Calì responsabile del mercato del lavoro della Cgil di Messina – una misura che va a colpire lavoratori di realtà in crisi, già penalizzati dalla mancanza di occupazione”.

La Cgil denuncia inoltre come la misura di revoca comporta il conseguente blocco delle ulteriori istanze di concessione presentate all’Ufficio del lavoro: una situazione che rischia di penalizzare altre centinaia di lavoratori del territorio. “C’è forte preoccupazione – evidenzia Isella Calì – per le scelte adottate dal ministero del Lavoro e relative all’applicazione del decreto Poletti che nei fatti elimina la concessione della mobilità in deroga per il 2015”.

La Cgil sottolinea come la mancanza di risposte dei Governi sul piano delle tutele sociali unitamente all’assenza di prospettive occupazionali determina un quadro di forte sofferenza che potrebbe degenerare in forti tensioni.

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