Verde pubblico, Ialacqua risponde alla quarta Circoscrizione: “Con me risorse passate da 50mila euro a un milione”

“Sapevo dell’esistenza degli assegni post-datati, ma ammetto che non ero a conoscenza delle ”dimissioni post-datate”. Daniele Ialacqua risponde così al Consiglio della quarta Circoscrizione che chiede una svolta nella gestione del verde pubblico o, in mancanza di essa, le dimissione dell’assessore all’Ambiente del Comune di Messina.

“E’ in un certo senso questa la strana formula che utilizza il consiglio del IV Quartiere – prosegue – a conclusione di un odg sul verde urbano e che a mio avviso dovrebbe essere inserita di diritto nel ‘vocabolario’ della politica, anzi della vecchia politica, accanto alle mitiche frasi ‘le convergenze parallele’ o ‘la quadratura del cerchio’. Ma non è solo questa la singolarità insita nelle conclusioni dell’odg. Si preannuncia infatti che la richiesta di dimissioni verrà fatta ‘…entro la prossima stagione primaverile 2015’. Mi domando – prosegue Ialacqua – ma perché il consiglio della IV circoscrizione, ovvero del quartiere cittadino dove si è spesa la maggior parte delle risorse disponibili per il verde urbano, si è deciso proprio ora a chiedere le mie dimissioni, seppure post-datate? Qualcuno che di vecchia politica se ne intendeva diceva che a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina, ma non voglio alimentare dietrologismi tipici della vecchia politica e vorrei prima di tutto capire il perché dei numerosi macroscopici errori e delle tante amnesie presenti nell’odg e che sono a supporto della richiesta di dimissioni ‘primaverili'”.

Ecco alcuni degli errori o delle amnesie registrate dall’assessore: “Si parla di ‘sistematico ricorso alle cooperative sociali..’. Errore! Capisco che qualcuno in città ha nostalgia dei vecchi tempi quando si facevano affidamenti a go-go, spesso senza alcuna gara (altro che cottimo fiduciario!) a cooperative collegabili ai soliti noti, mi spiace per loro, i tempi sono cambiati e questa Amministrazione non ha fatto nel settore delle potature e del verde urbano nessun affidamento diretto a cooperative sociali. Se poi ci si riferisce alle potature effettuate in via La Farina (sempre IV quartiere) da una cooperativa sociale, guarda caso si tratta di un appalto di due anni prima. Continuando nella lettura dell’odg si evidenzia che oltre alle cooperative sociali avrei fatto sistematico ricorso a ‘…ditte non specializzate, come anche al personale Ato3, costituiti da elementi che…non hanno alcuna esperienza pregressa nelle manutenzioni degli arredi verdi portando al progressivo degrado ambientale’. Nuovo errore. Ma di cosa stiamo parlando? Delle ditte che hanno acquisito affidamenti banditi secondo legge? Di incarichi altamente professionali come quello dato al prof. Fruscione, esperto di fama nazionale, per le palme di viale San Martino (di nuovo il IV quartiere)? E che dire del personale dell’Ato3 che cura vari spazi verdi come villa Mazzini (IV quartiere), piazza Seguenza (IV quartiere), piazza Duomo (no, ancora IV quartiere), slargo Marinai Russi (sempre IV quartiere), scalinata Montalto (sempre IV quartiere)? Ma il personale non era stato selezionato ai tempi di altre Giunte con qualifiche anche per il verde urbano? Come mai oggi questa criminalizzazione delle cooperative sociali e di Ato3 da parte del IV quartiere e l’attribuzione di responsabilità all’attuale Amministrazione comunale? Misteri della politica!”.

Ialacqua si chiede come si faccia a dimenticare quale fosse la situazione del settore verde urbano a Messina al momento del suo insediamento: “Un ‘dettaglio di non poco conto visto che la situazione era all’anno zero: zero agronomi, zero periti agrari, zero programmazione, vivaio comunale azzerato, tre vivaisti passati ben presto ad uno per pensionamenti; uffici che non erano in grado di sapere neanche quanti mq di verde esistevano in città; risorse quasi zero, ovvero 50mila euro per verde ed arredo urbano, ovviamente lordi, da prendere in dodicesimi, pari a 20 centesimi lordo ad abitante l’anno. Per non parlare della situazione del verde urbano: potature in arretrato da anni, centinaia di palme colpite dal punteruolo rosso, aree verdi in sofferenza, numerosi alberi a rischio schianto, annoso problema delle radici che deformano il manto stradale della circonvallazione, erbe infestanti ovunque, ultima città in Italia per verde urbano… Denunciai tutto questo pubblicamente in una conferenza stampa il 21 agosto 2013 ed avviai subito dopo una progettazione, denominata ‘Messina città giardino’ che, nonostante le scarse risorse a disposizione, ha portato a compimento numerosi interventi in città, la gran parte dei quali guarda caso proprio nel IV quartiere. Come mai il IV quartiere dimentica tutto questo? Si è chiesto il IV quartiere come si sono materializzate in questo anno le risorse necessarie per fare le potature urgenti, l’abbattimento di alberi a rischio schianto, gli interventi sulle palme? Non certo con le risorse che ci avevano lasciato le precedenti Amministrazioni ma grazie al prelievo di 100mila euro dal fondo di riserva fatto dall’Amministrazione comunale su mia proposta a fine 2013”.

Tra le amnesia, l’assessore ritiene che l’ordine del giorno della quarta Circoscrizione abbia “stranamente cancellato la nomina dell’esperto agronomo, la convenzione con l’Azienda Forestale, il rilancio dell’adozione di spazi verdi, la programmazione delle scerbature su indicazione dei quartieri sottratte alla discrezionalità imperante, gli interventi fitosanitari su centinaia di palme, l’abbattimento di quasi il 40 per cento delle palme colpite dal punteruolo rosso in centro città e di decine di alberi a rischio schianto, la messa in sicurezza di alberature all’interno di alcune ville cittadine; lo studio, tra i pochi in Italia, sulle palme malate di viale San Martino (IV quartiere), l’avvio dell’attuazione della legge n.10/2013, per non parlare dei vari tavoli tecnici con esperti, i progettati cantieri di servizio su verde ed arredo, le iniziative di sensibilizzazione come la ‘Festa dell’albero’, e senza dimenticare ovviamente le previsioni di spesa su fondi Tasi che consentirebbero di aumentare di circa 20 volte le somme previste per il verde urbano rispetto agli ultimi anni passando dalle 50mila euro a quasi un milione di euro”.

“Il quartiere infine mi ‘diffida’, pena la richiesta di dimissioni in primavera – prosegue – ad utilizzare i fondi che io ho previsto in raccordo con la Giunta ed il Consiglio comunale! Boh! Ma perché accontentarsi dei fondi che abbiamo individuato? Ma non farebbero meglio i consiglieri della quarta Circoscrizione a pressare sui loro riferimenti in Consiglio comunale per  aumentare i fondi previsti per il verde urbano, chiedendone magari le dimissioni se non lo dovessero fare, in primavera s’intende? Sarebbero ancora tante le cose da dire su quanto lavoro c’è da fare a Messina in tema di verde urbano, sui tanti progetti e le tante idee che l’Amministrazione comunale ha raccolto, relazionandosi anche con i quartieri, per migliorare la vivibilità cittadina. E’ evidente a tutti che l’attuale situazione è difficile e sono il primo a non essere soddisfatto delle condizioni del verde cittadino, ma è sbagliato e ingeneroso non riconoscere il lavoro che fin qui si è fatto nonostante le difficoltà, senza mai seguire le vecchie logiche che hanno spesso portato a spreco di denaro pubblico, danni al verde urbano e lavoro precario. La programmazione in tema di verde che l’Assessorato ha elaborato – conclude – comprende anche quello che a conclusione dell’odg chiede il Consiglio del IV quartiere ovvero la maggiore internalizzazione del servizio ricorrendo a Messinambiente, l’acquisizione di adeguate figure professionali, la selezione di ditte specializzate. Lavoriamo insieme e poi a primavera si vedrà”.

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