Federazione Nuova Destra: “Cmdb anarchico e cattocomunista, sindaco ha tradito promesse elettorali”

“Un movimento anarchico e cattocomunista”. La Federazione Nuova Destra definisce così Cambiamo Messina dal Basso, il movimento che sostiene la compagine amministrativa del Comune di Messina.

“Non ne comprendiamo l’esatta composizione – si legge in una nota della Federazione – e rimarchiamo la mancanza di quelle paventate logiche innovative, che erano state le promesse del programma elettorale. Se le cose stanno così è stato tradito quell’elettorato trasversale, che in quel particolare momento ha creduto nella svolta, nel progetto apartitico (slegato dalle ideologia di parte) e finalizzato esclusivamente al bene comune ed al territorio messinese”. Impossibile non pensare che nel giudizio pesi il boicottaggio ai danni di Elio Conti Nibali che nei valori della Federazione Nuova Destra affonda le proprie radici politiche.

“Crediamo – afferma il portavoce, Franco Tiano – si sia persa una grande opportunità e riteniamo necessario un confronto aperto, trasparente, leale e chiarificatore, tra chi governa ed i cittadini. E’ chiaro che le nostre aspettative erano diverse. Ci saremmo aspettati un’apertura sociale nella condivisione delle scelte e che il merito e l’amore per il territorio fossero le basi necessarie per essere scelti e responsabilizzati nell’oneroso compito di trainare il carro. I colori, le credenze e le bandiere, hanno invece caratterizzato questi due anni di attività politico amministrativa, con la conseguenza che è stata occlusa ogni possibilità di crescita, rendendo difficile ogni cambiamento. Un esempio lampante è rappresentato dall’isola pedonale, che andava concordata o trasformata e non totalmente eliminata. Per non parlare della pista ciclabile, che è servita soltanto a soddisfare le esigenze di una piccola cerchia di sostenitori e nella realtà si è dimostrata una scelta impopolare ed inadeguata”.

Tiano lamenta “una mancata trasparenza riguardo le scelte di politica economica e quelle legate alla spesa, che in alcuni casi si sono dimostrate improduttive, svantaggiose e fallimentari, come l’acquisto dei mezzi di trasporto, l’idea di trarre mutui trentennali per sanare parte dei debiti ed immettere liquidità nelle casse comunali, sostenere l’attracco di Tremestieri pur sapendo che le correnti continueranno ad imporsi sulla struttura vanificando ogni opera di ripristino. Nessun beneficio concreto – aggiunge – riteniamo sia pervenuto alla cittadinanza dal pagamento dei contributi comunali, sia in termini di costo che in quelli legati prettamente ai servizi, come lo ha dimostrato in più occasioni la mancata raccolta dei rifiuti soliti urbani”.

Valutato insoddisfacente anche in campo culturale e sociale, l’operato dell’Amministrazione: “Avevamo creduto nell’idea di rendere fruibile il patrimonio comunale, creando veri luoghi d’aggregazione, di studio e rilancio dell’offerta locale. Sconcertanti ci sono apparse le scelte di politica sociale e quelle legate alla popolazione bisognosa. Abbiamo in cambio assistito alla volontà di accogliere profughi ed immigrati, con mezzi e strutture fatiscenti ed inadeguati, per poi abbandonarli a se stessi o ritenere altre istituzioni responsabili di questa scellerata scelta. Condividiamo la fratellanza e l’amore per il prossimo, ma non possiamo esercitarci in mansioni e accoglienze, che richiedono uomini, mezzi, strutture ed economie che noi non possediamo”.

“Credevamo, inoltre che il sindaco Renato Accorinti – eccolo il chiaro riferimento a Conti Nibali – privilegiasse, nella scelta degli assessori, uomini che avessero chiaro il significato di servizio rispetto a quello dell’appartenenza a gruppi politici e professionalmente motivati. Il modo attraverso cui si è generata la controversia, con una parte dei giornalisti, infine, ci induce a riflettere e ritenere che sono stati fatti errori di valutazione riguardo al cambiamento di sistema sperato. Contestiamo apertamente – conclude Tiano – la rappresentanza degli interessi comuni. Siamo convinti che non ci sia trasparenza e lo deduciamo dal fatto che si vuole mascherare un acceso conflitto interno al palazzo, tra le compagini che governa l’amministrazione ed un esiguo numero di sostenitori, con l’aggravante di volere attribuire colpe a terzi e precisamente ad alcuni gruppi presenti sui social network ed una parte non meglio identificata della stampa cittadina. Abbiamo l’interesse che la città cambi sistema e produca risultati, lo vogliamo soprattutto per i nostri figli e combatteremo perché questo accada”.

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