Atto Unico. La prima di Sira, Caspanello porta in scena “il dannatamente vero o il terribilmente verosimile”

Quinto spettacolo della rassegna “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena” 2014-2015 di QAProduzioni, “Sira” (Teatro Pubblico Incanto) va in scena domenica 25 gennaio alla Chiesa di Santa Maria Alemanna, in pomeridiana alle ore 18 e in serale alle ore 21.

“Sira”, scritto nel 1996, è stato rappresentato per la prima volta, nell’autunno dello stesso anno, nel teatro “Lanterna rossa” di Pagliara, sede della compagnia Teatro Pubblico Incanto; altre repliche sono state effettuate nel teatro Val d’Agrò di Santa Teresa di Riva. Nel 2010 è stato messo in scena in Calabria dalla Associazione Culturale Dracma con il sostegno di Libera. Teatro Pubblico Incanto e l’Arpa hanno realizzato nel 2011 il nuovo allestimento dello spettacolo, andato in scena al Teatro Garibaldi di Enna. Non è mai stato rappresentato a Messina.

Con “Sira” – dice la direttrice artistica della rassegna, Auretta Sterrantino – “Atto Unico” restituisce alla scena messinese uno dei suoi figli più acclamati, in Italia e all’estero, Tino Caspanello che firma la drammaturgia e sale in scena insieme con Tino Calabrò per la produzione del Teatro Pubblico Incanto con la regia di Cinzia Muscolino. ’Sira’ è il racconto di un incontro ‘spietato’; spietata è la parola usata, spietati i silenzi carichi di significato, per un teatro che racconta il dannatamente vero, o, almeno, il terribilmente verosimile”.

“Sira”, pubblicato nel volume “Teatro di Tino Caspanello”, Editoria & Spettacolo, 2012, porta sulla scena un appuntamento al buio, un appuntamento comandato e, tuttavia, apparentemente casuale. C’è un ordine da eseguire, una commissione, che si rivelerà essere una specie di iniziazione alla quale non ci si può sottrarre, perché nella logica delle cose, di certe cose, gli ordini vanno eseguiti, soprattutto quando arrivano dall’alto, da un “alto” che, incurante di etiche, affetti, legalità, costruisce il mondo secondo la logica spietata della sopraffazione. Due uomini, uno molto giovane, l’altro adulto, due generazioni a confronto, al buio, che si guardano come due lottatori su un ring. Vittima e carnefice allo stesso momento. La vita dell’uno dipende dalla scelta dell’altro, una scelta interiore che potrebbe rafforzare, oppure rompere definitivamente, attraverso la disubbidienza, quel tragico filo che ci lega a una cronaca quotidianamente violenta.

Attori di un rapporto consolidato non solo dal lavoro ma anche da un legame che contribuisce all’autenticità della messa in scena, Cinzia Muscolino, Tino Caspanello e Tino Calabrò dichiarano con unica voce di considerare “Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena” un “progetto del quale condividiamo il coraggio e le finalità”, ricordando poi che, non essendo lo spettacolo mai stato rappresentato a Messina, l’appuntamento con “Sira” nel cartellone di QA ha per tutti loro “il valore di un debutto”. (Clarissa Comunale)

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