Calcio Lega Pro, Acr Messina: Le pagelle dei giallorossi

Il Messina esce rammaricato dalla sfida alla Lupa Roma.  I tanti errori sotto porta nel secondo tempo avvalorano la più antica legge del calcio e oscurano la grande reazione del sorpasso: più che un punto guadagnato, due punti decisamente gettati al vento, dunque voto 5. Sufficienza per i padroni di casa, non impeccabili qualitativamente, ma comunque stoici nel non mollare fino alla fine. Segna Rossi in extremis, ma la differenza la fanno Leccese e Bariti,ai quali si aggrappa la squadra romana. Voto 6. 

Iuliano:  6,5. Sui due gol subiti non ha palesi responsabilità, mentre decisivi sono un paio di interventi sul finale della partita, prima che il suo collega Rossi colpisca di testa. Incerto nelle uscite.

Donnarumma:  5. Difende discretamente ma nella seconda parte del match subisce l’iniziativa dei padroni di casa sulla sua fascia; non affonda, e quando lo fa non è mai incisivo. Poca grinta, nessuno spunto. Prestazione da “compitino”.

Stefani: 6. Prestazione senza lode ne infamia, ma da leader è ancora una garanzia per il reparto arretrato.

Altobello: 4,5. Il suo errore, grossolano, pesa sull’economia della partita, condizionata nel suo caso.

Cane: 7. Costanza, grinta e sacrificio, l’esterno destro sta ripagando la fiducia del mister con una grande dedizione sulla sua corsia. Migliora, partita dopo partita, anche il piede: dai suo spunti sono partite alcune delle azioni più pericolose dei giallorossi.

Izzillo: 6,5. Qualità, sebbene a piccole dosi, per un calciatore in crescita che sta pian piano mettendosi a proprio agio nelle vesti del play basso. Dal suo guizzo il gol di Corona, ma non mancano verticalizzazioni e ripiegamenti difensivi quando serve. Rischia, tuttavia, quando tiene troppo il pallone tra i piedi, come in occasione di una palla persa nel secondo tempo a ridosso della sua area che poteva costare caro alla squadra.

Damonte: 5. Impalpabile nelle geometrie di gioco odierne. Ancora una volta, manca il definitivo salto di qualità per l’ex Varese.

Mancini: 5,5. Un giocatore ancora tutto da scoprire l’esterno romano. Qualche passo in avanti nella condizione fisica, ma la differenza, per ora, la fanno gli altri.

Ciciretti: 7. Con il Barletta sembra pagare lo spostamento a destra, ma la duttilità tattica gli permette di adattarsi anche nella posizione voluta da Grassadonia; corsa e qualità a servizio della squadra, è lui l’imprescindibile dell’undici titolare. Superflui ulteriori commenti sul fantastico gol dell’1-2. Migliore in campo tra i peloritani.

Corona: 6. Se il gol ce l’hai nel sangue, segni anche quando non sembri essere al meglio della condizione fisica e mentale. A dispetto dell’età, Giorgio Corona è un lupo che non perde il vizio.

Orlando: 4,5. Spirito di abnegazione e predisposizione al sacrificio hanno sempre certificato la sua professionalità; tuttavia, nonostante un ottimo inizio di gara, i ripetuti errori sotto porta pesano fin troppo sul risultato finale. Del resto compito di un attaccante è quello di buttarla dentro.

Bonanno: 5. La sua freschezza non supplisce alla mancanza di fantasia generata dall’uscita dal campo di Ciciretti; grave poi la mancata apertura nei confronti dei compagni in quel 3vs1 a fine partita.

Sciliberto e Bortoli: sv

All. Grassadonia: 5,5. Dal mercato ancora poche certezze, la formazione di oggi praticamente era già scritta. Discutibile la scelta di rinunciare a Ciciretti e Mancini in una fase della partita in cui bisognava blindare il risultato per poi gestirlo: in questo senso l’estro di Ciceretti e l’esperienza di Mancini avrebbero giovato, in considerazione di una panchina che non offriva davvero delle valide alternative.

@RobertoFazio

 

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