Archeologia subacquea, al Museo di Gela per la prima volta esposti gli ultimi preziosi reperti, forse i più antichi mai trovati in zona

Lunedì mattina, alle ore 11 presso il Museo Archeologico di Gela, verrà inaugurata la mostra denominata “Gela il passato riemerso” e, nell’occasione, verranno esposti per la prima volta i preziosi reperti recentemente restituiti dal mare di Gela. Si tratta di lingotti di oricalco e vasellame di recente recuperati dall’associazione Mare Nostrum, in collaborazione con la Soprintendenza del mare e con l’ausilio della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Gela. Sarà una giornata speciale per il protagonisti del ritrovamento, che vedrà anche la presenza di diverse molte scolaresche della città.

I giovani studenti sfileranno lungo il corso fino a raggiungere il museo, dove potranno ammirare la mostra allestita per l’occasione e che rimarrà a disposizione del pubblico per un mese prima di trovare la sua definitiva collocazione tra i reperti già custoditi dal museo. Saranno presenti fra le varie autorità civili e militari i finanzieri agli ordini del Capitano Massimo Devito e i marinai comandati dal Capitano di Fregata Pietro Carosia che unitamente alla Sovrintendenza del Mare ed al Sig. Franco Cassarino, presidente dell’associazione Mare Nostrum, hanno recuperato i preziosi lingotti, nonché il Procuratore della Repubblica di Gela Lucia Lotti.

Il ritrovamento del Sig. Franco Cassarino riguarda reperti che potrebbero essere i più antichi mai rinvenuti nel mare di Gela e comunque di grandissimo interesse scientifico, attesi gli esiti delle prime analisi che li hanno classificato come risalenti al VI secolo A.C.

L’operazione che ricordiamo è avvenuta nel dicembre 2014, ha visto l’immediato intervento da parte delle motovedette e dei sommozzatori di Capitaneria e Guardia di Finanza a difesa da possibili condotte predatorie che purtroppo ancora sovente connotato il patrimonio ancora sommerso in questi territori ricchi di storia.

La collezione dei preziosissimi reparti, grazie all’impegno dell’associazione Mare Nostrum e delle istituzioni, viene così valorizzata e collocata nel suo alveo naturale, cioè nella città di Gela. Non dunque in musei remoti o peggio nelle collezioni “private” di qualche trafficante d’arte fuori legge. Una giornata di festa per far conoscere un nuovo tesoro che arricchisce Gela, in mostra in primo luogo per i più giovani affinché possano, anche sulla spinta dalla visione degli antichi fasti, farsi portatori di un percorso di crescita virtuosa, che porti a più alti livelli di civiltà e di sviluppo la città del golfo, ancora troppo spesso mortificata da interessi privati e illegali.

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