Fiaccolata per le vittime di #maremostrum: silenzio e riflessione

Una preghiera laica, per unire tutti quelli che credono nella pace. E che chiedono una strategia diversa che possa evitare che anche solo una persona perda la vita fuggendo da fame, guerre, guerriglie, colpi di stato, dittature militari, terrorismo, deportazioni, stupri di massa e torture.

paceIn molti hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa, organizzata da Cmdb, che si è snodata dalla Galleria Vittorio Emanuele fino a Piazza Unione Europea dove accanto alla bandiera della pace e ad uno striscione che richiama la frase evangelica “ero forestiero e non mi avete accolto” sono state poste candele, in memoria delle tante anime che il mare ora culla.

“A Messina, città di sbarchi e che continua a vivere quotidianamente la disperazione di quanti attraversano le nostre strade nell’eterno tentativo di scappare e mettere in salvo la vita, abbiamo voluto ricordare queste ennesime morti, fermarci per un’ora, onorare queste esistenze che si sono perse per la crudeltà del capitalismo e di questo sistema di sussistenza occidentale che necessita di guerre, distruzioni e schiavitù imposte alle parti del mondo più povere per poter reggere i costi, i consumi e gli sprechi della parte di mondo in cui invece viviamo noi”, dichiara il coordinamento di Cmdb . partenza

“Non si tratta però di una semplice commemorazione, ma di una presa di coscienza da parte dei cittadini comuni attorno a delle ormai irrinunciabili richieste:
-l’istituzione di un corridoio umanitario organizzato da ONU e UE in cooperazione, che dalle zone di guerra permetta una migrazione sicura e protetta affinché queste fughe disperate non debbano finire più in tragedia, secondo la proposta di Meltin Pot che potete sottoscrivere a questo link:
http://www.meltingpot.org/Appello-per-l-apertura-di-un-canale-umanitario-fino-all.html#.VTTLeiHtmkp

-l’ingresso legale in Italia sfruttando l’art.10 della Costituzione, organizzando un servizio di trasporto pubblico e gratuito, secondo la proposta di Anacleto Degli Esposti, che trovate al seguente link:

http://www.ildialogo.org/appelli/anacleto9122002.htm

-la cessazione delle attività dell’industria bellica italiana che è in palese contraddizione con l’art. 11 della Costituzione: se l’Italia ripudia davvero la guerra deve cessare di produrre e vendere armi.
Il seguente articolo è un minuscolo compendio delle enormi responsabilità italiane nei conflitti in Africa: i razzisti che inneggiano a respingimenti in mare e ai blocchi navali omettono sempre di dire pubblicamente che è il nostro paese a finanziare le guerre da cui milioni di migranti scappano.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/16/armi-fucili-e-interessi-lindustria-italiana-che-finanzia-le-guerre-dafrica/883136/

 

 

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