Calcio: Lega Pro, che disastro! Decine di default finanziari e “Dirty Soccer”, la terza serie ha il volto sfigurato

Ha il volto sfigurato questa sciagurata Lega Pro che, ad oggi, non riesce ad immaginare il proprio futuro. Tra gli scandali legati al calcio scommesse, sui quali si lavora ancora con “Dirty Soccer” che al momento sembra aver scoperchiato solo la punta dell’iceberg di questo calcio sempre più malato, e le difficoltà economiche delle tante squadre a rischio iscrizione per il prossimo anno sono davvero tanti, troppi, i punti interrogativi sulla prossima stagione.

L’unica certezza è ormai legata all’insostenibilità di questo torneo: ad oggi non esiste un solo presidente delle squadre immerse nel calderone della Lega Pro che non lamenti gli alti costi e gli inesistenti introiti di una categoria dantescamente dipinta come l’inferno del calcio italiano. Si perché, se al netto di spalti sempre più vuoti, a rendere “purgatorio” la serie B sono i diritti televisivi, investire in terza serie significa investire a fondo perduto: stadi vuoti appunto, niente diritti televisivi (sportube è ancora un esperimento ibrido), troppo pochi i crediti legati ai parametri dell’età media. E così ogni estate è sempre una corsa a chi molla prima la presa.

A rischiare l’iscrizione sono tante squadre: il titolo del Martina Franca è nelle mani del sindaco pugliese, dal momento in cui l’attuale dirigenza non riesce a mantenere i costi di gestione; non se la passa meglio il Barletta, falcidiato dai debiti e anch’esso nelle mani del primo cittadino della rispettiva città, poichè anche in questo caso il massimo dirigente Perpignano ha annunciato il proprio disimpegno assumendosi tutte le responsabilità di una gestione definita “scellerata”; Tra le big del girone C, se il Vigorito ha annunciato che il Benevento presenterà la domanda di iscrizione seppur senza fideiussione immediata e quindi preparandosi a subire almeno un punto di penalizzazione da scontare nella prossima stagione, ma con forze finanziare fresche in cantiere, non può dirsi lo stesso per la Juve Stabia, gelata dalle dichiarazioni del suo numero uno, Manniello, il quale ha esternato le proprie perplessità sul futuro economico della squadra campana; da Castellamare di Stabia ad Ischia: per l’ex dg Iodice, finito al centro delle cronache nazionali per il “caso Lotito”, la squadra isolana faticherà notevolmente a trovare le risorse necessarie per sostenere la Lega Pro, come del resto complicata, dal punto di vista finanziario, è stata la stagione appena conclusa, durante la quale, stando sempre alle parole di Iodice, fondamentale sarebbe stato il supporto degli sponsor. Grosse inquietudini anche per Lecce, Real Vicenza e Paganese (Pietro Lo Monaco, nella sua ultima conferenza stampa in cui ha annunciato il disimpegno dalla guida del Messina, affermava di aver sentito il padron Trapani e di aver con lui condiviso perplessità sul proseguo dei rispettivi investimenti in categoria), mentre Pisa e Monza tremano parecchio. Evidente, infine, la traballante posizione della Vigor Lamezia: presidente Arapia indagato, il ds Fabrizio Maglia e il responsabile marketing Felice Bellini finiti addirittura in manette, i lametini rischiano la retrocessione diretta. Notizia di oggi l’annuncio di disimpegno del presidente del Grosseto, Piero Camilli. Questa Lega Pro sembra un quadro cubista di Picasso.

Infine un’ultim’ora: il Parma ripartirà ufficialmente dalla Serie D. @RobertoFazio

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