Gli studenti di Atreju contestano il ministro: “no all’emendamento che valuta anche l’ateneo”

L’università presso cui ci si è laureati potrà fare la differenza nei concorsi per le pubbliche amministrazioni. Questo quanto stabilito nell’ emendamento al disegno di legge della Pubblica Amministrazione che ha sollevato critiche da parte di rettori, studenti e sindacati. Una protesta che a Messina è stata portata in piazza dall’ Associazione Universitaria Atreju che, in occasione della visita del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti per la cerimonia di inaugurazione del complesso di laboratori PanLab, ha organizzato stamane una poletti_atrejiumanifestazione pacifica presso il Rettorato dell’Università di Messina, durante la quale è stataoconsegnato al Ministro un documento in cui vengono illustrate le motivate critiche rivolte al contenuto dell’emendamento , che parla di “superamento del mero voto minimo di laurea quale requisito per l’accesso” e “possibilità di valutarlo in rapporto ai fattori inerenti all’istituzione che lo ha assegnato”.

“Il sudore degli studenti deve essere ripagato con la stessa moneta!!! – dichiarano gli studenti – Si cestini subito questo emendamento e la nostra Università si organizzi una volta per tutte per recuperare il terreno perso in questi anni!!!La nostra laurea, il nostro 110 e lode, i nostri sacrifici e le nostre competenze non valgono meno!”

“In un Paese Democratico – concludono i manifestanti – il criterio per l’accesso ai concorsi pubblici dovrebbe in modo più assoluto essere equo e basato su principi meritocratici: alla luce del nuovo criterio stabilito dall’emendamento, invece, uno studente messinese non verrebbe valutato sulla stessa base di partenza di un suo coetaneo laureatosi in uno dei costosi Atenei del nord, il suo 110 e lode varrà meno del 110 e lode dell’altro, nessuna parità di dignità, l’ultima ingiustizia sociale nei confronti del meridione”.

 

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