Basket serie A Beko. Orlandina, uno staff medico di Serie A

 

 

Lo staff medico e sanitario a servizio della Betaland Capo d’Orlando si arricchisce di una nuova figura e diviene così sempre più completo ed efficiente. L’ultima aggiunta è il dottor Francesco Petralito specialista in medicina dello sport, attualmente Medico sociale del club calcistico Acr Messina in Lega Pro. Il dottor Petralito vanta numerose e importanti esperienze nell’ambito della medicina dello sport, la maggior parte nel calcio, dove è stato, infatti, tra gli altri incarichi con Acireale e Messina e altre illustri società, responsabile dello staff medico del Calcio Catania tra il 2004 e il 2006 in Serie B e in Serie A, ma ha collaborato anche con club in di altre discipline come calcio a 5, rugby e pallamano.

«Ho accolto con piacere la richiesta ricevuta di mettere al servizio di un società come l’Orlandina Basket la mia esperienza nel campo della medicina dello sport – ha commentato il dottor Petralino – Trovo uno staff già ben organizzato e composito a cui voglio dare il mio contributo al fine di agevolare sempre più il raggiungimento degli obiettivi sportivi del club».

Petralito porterà il suo bagaglio d’esperienza a disposizione di un’equipe già molto bene equipaggiata. Il Responsabile dello staff medico, specialista ortopedico, continuerà ad essere il dottor Sabatino Carianni da anni vicino all’Orlandina anche con il “Poliambulatorio Medico Specialistico CSC” gestito dalla professoressa Cristina Carianni. «Lavoriamo a stretto contatto con l’Orlandina Basket del presidente Sindoni – dichiara la professoressa Carianni presidentessa del Poliambulatorio – e siamo felici di continuare questo impegno. Siamo dotati di apparecchiature altamente specializzate come Tecar, Laser Nd-yag, Magnetoterapia, Onde d’urto, ultrasuoni, e seguiamo assiduamente gli atleti nel percorso riabilitativo post traumatico all’attività agonistica». Presso il centro della Carianni opera il fisioterapista Francesco Vitale, il quale presso il “Kinetic Center” di Donnina Antonella a Milazzo utilizza lo strumento di tecnologia avanzata “Formetric 3D” per la valutazione posturale della colonna vertebrale attraverso il quale, con l’aggiunta di microchip inseriti dentro la scarpa dell’atleta, è in grado di analizzare adeguatamente gli appoggi dei piedi in dinamismo durante l’attività.

La gamma degli infortuni che è possibile incontrare praticando pallacanestro è molto ampia, pertanto particolare rilievo e importanza assume il ruolo della dottoressa Francesca Russo, medico radiologo che interpreta referti e immagini presso il Poliambulatorio “La Madonnina”.

«Orlandina DOC, sono lieta di offrire la mia consulenza  e quella dei miei colleghi che, come me , hanno scelto il Poliambulatorio “la Madonnina” come proprio studio professionale, alla società Orlandina Basket – afferma la dottoressa Russo – un grande club che è orgoglio di un “piccolo” paese, dell’intero territorio dei Nebrodi e della Sicilia tutta. Certamente la collaborazione con le altre figure mediche e tutto lo staff tecnico rappresenta la condizione ottimale atta a migliorare lo stato atletico dei giocatori dandoci pure  la possibilità di confrontarci garantendo sempre il massimo in termini di tempi e professionalità. Inoltre la nostra struttura polispecialistica, presente sul territorio da circa 40 anni, con una punta di soddisfazione, è sempre pronta ad offrire i propri numerosi servizi diagnostici e specialistici ambulatoriali».

 

Tanti strumenti e risorse a disposizione, tutte seguite passo, passo, dallo staff medico interno della società composto dai fisioterapisti dottor Biagio Di Giorgio e Abele Ferrarini. «Il fisico di un atleta che fa sport agonistico ai livelli più alti della disciplina – racconta il dottor Di Giorgio – è sottoposto a stress e sforzi di diversa natura. Grazie a tutti i centri e alle tecnologie che abbiamo a disposizione riusciamo a seguire nella maniera migliore possibile il giocatore dall’infortunio al rientro in campo. Il miglior modo possibile per salvaguardare la salute dell’atleta è provare a fare opera di prevenzione e di acuta osservazione, nonché di cercare di parlare ed essere sempre in connessione con l’atleta stesso al fine di raggiungere il gold standard (miglior protocollo possibile) per l’eventuale infortunio e prevenire così ogni casistica».

 

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