Bilanci del Comune: richiesta di rinvio a giudizio per 34 tra componenti della Giunta Buzzanca, revisori dei conti e funzionari

Abuso d’ufficio e falso ideologico sono i reati contestati a chi amministrava le casse comunali tra il 2009 e il 2011. Bilanci al centro di una importante inchiesta aperta nel 2013 che ha portato ieri alla richiesta di rinvio a giudizio per 34 persone, formulata dal sostituto procuratore Antonio Carchietti al gip Tiziana Leanza, dopo una lunga attività d’indagine iniziale tra interrogatori e perizie.

I NOMI – Richiesta di giudizio per i dirigenti e revisori dei conti Francesco Aiello, il segretario comunale Santi Alligo, Antonio Amato, Roberto Aricò, Attilio Camaioni, il ragioniere generale Ferdinando Coglitore, Giovanni Di Leo, Domenico Donato, Carmelo Famà, Carmelo Giardina, Diane Litrico, Domenico Manna, Giuseppe Mauro, Giuseppe Puglisi, Vincenzo Schiera, Dario Zaccone, Domenico Maesano, Giancarlo Panzera, Filippo Ribaudo.

Richiesta di giudizio anche il sindaco Giuseppe Buzzanca e i componenti di Giunta Pinella Aliberti, Elvira Amata, Melino Capone, Dario Caroniti, Giuseppe Corvaja, Pippo Isgrò, Salvatore Magazzù, Orazio Miloro, Franco Mondello, Giorgio Muscolino, Giuseppe Rao, Carmelo Santalco, Gianfranco Scoglio, Roberto Sparso.

Tra di loro ci sono diversi nomi ancora in servizio, come il segretario Alligo, oggi nella omologa posizione a Barcellona col sindaco Roberto Materia, e il presidente dei revisore dei conti Dario Zaccone, nella stessa posizione di allora a Palazzo Zanca. 

A dare l’impulso all’ inchiesta è stato l’ex commissario straordinario di Palazzo Zanca, Luigi Croce, che all’indomani del suo insediamento, ricevette anche una lettera minatoria e che dopo le polemiche sui conti del Comune, inviò tutta la documentazione alla Corte dei Conti e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Messina.

Si ipotizzò che la massa debitoria del Comune di Messina fosse di centinaia di milioni di euro.

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