Settimanale “OGGI”: L’ex moglie di Totò Schillaci tenta due volte il suicidio, “Vogliono togliermi la casa”

Rita Bonaccorso, 48 anni, ex moglie di Totò Schillaci, ha tentato il suicidio. Due volte. Prima aprendo il gas della propria abitazione, minacciando di farla esplodere, poi salendo sul tetto della casa, minacciando di buttarsi di sotto. I motivi di questi gesti drammatici li ha raccontati la stessa Bonaccorso in esclusiva a Oggi.

IL TENTATO SUICIDIO – Rita Bonaccorso ha aperto il gas in casa per farla esplodere. Sono stati i vicini ad allertare polizia e vigili del fuoco, per via dell’odore che usciva dalla villa. Una volta entrati, i soccorsi hanno aperto porte e finestre, trovando la donna ancora in stato cosciente. E riuscendo a salvarla. Poche ore dopo, Rita Bonaccorso è salita sul tetto della villa dove vive a Palermo, minacciando di buttarsi di sotto.

“PROBLEMA DI SALUTE” – La famiglia Schillaci aveva smentito il tentativo di suicidio: “La signora ha avuto un piccolo problema di salute, che è stato già brillantemente superato. La ricostruzione del tentato suicidio che è circolata nella prima serata non c’entra niente ed è completamente sbagliata: si tratta di una bufala, non c’è stato nessun tentato suicidio”. Ma il secondo drammatico tentativo smentisce a sua volta la smentita.

LA STORIA – Rita Bonaccorso ha avuto due figli dall’eroe di Italia ’90. Nel 1992 si è separata e qualche tempo più tardi è entrata suo malgrado in una vicenda giudiziaria incredibile, che ha raccontato a Oggi, in edicola da stamattina

VENT’ANNI DI CAUSE – “Vogliono portarmi via la casa per pagare i debiti di una gioielliera che io conoscevo e di cui sono stata considerata socia apparente ma è una storia davvero assurda” ha dichiarato al nostro settimanale. Una causa lunga vent’anni che potrebbe conoscere l’epilogo nei prossimi giorni proprio con la vendita all’asta.

SOCIA APPARENTE – Il fatto singolare della vicenda, racconta a Oggi Rita Bonaccorso, è che è stata considerata socia apparente di una società pur non avendo mai firmato alcun documento né avendo avuto movimenti di denaro con la società. Ma solo perché in un’occasione la gioielliera, di era amica, la presentò ad un fornitore come sua socia. “Faceva la gioielliera da tantissimi anni. Siccome stava aprendo un nuovo negozio in centro, mi chiese di darle una mano a farle pubblicità, così, come favore…non faccio un favore ad un’amica? Ecco, è cominciato tutto così… ad una fiera orafa mi presentò ad una ditta fornitrice come sua socia. Io tacqui per educazione, mi sembrava una cosa brutta smentirla davanti ai suoi clienti. Glielo dissi più tardi, ma rispose che non dovevo preoccuparmi…” Invece il suo incubo è iniziato così. E proseguito nonostante sia stata assolta dal fallimento.

ASTA – Il caso non è ancora chiuso. Ma in attesa della Cassazione la villa è andata all’asta: “Hanno valutato la casa 2,3 milioni di euro. Siccome non l’ha presa nessuno, la vogliono vendere a 650 mila euro. Mi tolgono tutto anche se io non ho fatto niente!”.

IL COMMENTO DI SCHILLACI – Dice a Oggi l’ex marito, Totò Schillaci: “Spero davvero che ci sia un giudice in Cassazione che capisca questa situazione assurda. Rita tiene molto a quella casa, così come ci tengono i miei figli. Sono vent’anni che va avanti tutta questa storia. Ho pagato qualcosa come 100 mila euro solo di avvocati. E per una cosa dove la mia ex moglie non aveva alcuna colpa”.

Edoardo Montolli

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