#Messinaesiste: in marcia per sentirsi cittadini, europei, umani

messinaesiste1Una candela in mano, molti pensieri in testa, la voglia di parlare con chi c’era e sfilava accanto a te. E’ stato un momento di risveglio del senso di cittadinanza, una richiesta di sentirsi comunità, di “esistere”. In circa quattrocento hanno risposto all’appello lanciato lanciato attraverso i social, sposato dalla stampa locale, per promuovere lo spirito civico e la luce della speranza come germoglio fertile di un futuro migliore per un territorio umiliato e allo stremo delle forze.
Rispettati gli intenti dei promotori: in testa al corteo la simbolica presenza dei lavoratori del birrificio Messina a portare lo striscione di una “Messina che Esiste” e che ha la forza di rinascere.
“Non doveva esserci nessuna bandiera, abbiamo scelto di portarne in corteo una sola, inevitabilmente quella francese – dichiarano gli organizzatori – con cui la citta’ ha voluto in queste ore ricordare le vittime della strage terroristica di Parigi e lanciare un messaggio di unione e pace tra i popoli di ogni razza, lingua e religione”.
Durante il corteo, a cui hanno partecipato anche esponenti politici, sindacalisti, giornalisti e la varia umanità che compone il tessuto sociale messinese, e’ stato consegnato un documento al Prefetto e al Sindaco di Messina (rappresentato dall’assessore De Cola, perchè impegnato nella sede della protezione civile) che riportiamo a seguito e che riassume significato e messaggio dell’iniziativa :
municipioSignor Sindaco e Signor Prefetto di Messina,
oggi la nostra è una città che ha sete … di normalità , stanca di essere  umiliata  dal malaffare che, strisciante da decenni, si manifesta in tutti i gangli vitali ed economici, nelle aziende pubbliche di un Comune che oscilla tra il fallimento finanziario e quello etico e morale.
Un territorio in dissesto, oltraggiato e sfregiato, un tessuto sociale e produttivo negli anni sempre più povero che allontana e scoraggia i giovani che sempre più spesso lo abbandonano.
Signor Prefetto e Signor Sindaco
in questo contesto abbiamo tutti l’obbligo di operare per far ritrovare l’orgoglio civico e la speranza a questa città, superare gli interessi e gli egoismi di parte per lavorare in sinergia tra forze politiche, sociali e produttive ritrovando armonia di intenti nel bene della città. Abbiamo l’obbligo di far sentire a ciascuno l’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità che non è la fredda sommatoria di singoli individui.
Signor Prefetto e Signor Sindaco
questa comunità ha bisogno di un rinnovato e costruttivo rapporto istituzionale di sincera e fattiva collaborazione tra chi rappresenta il Governo e chi rappresenta la città.
Signor Prefetto e Signor Sindaco
vogliamo essere noi, i messinesi, a decidere cosa debba essere Messina. Troppe volte è stato delegato ad altri questo straordinario potere decisionale che solo noi, ogni giorno, ogni minuto, abbiamo la facoltà di esercitare, rivendicandone diritti e riconoscendone le responsabilità. Ognuno di noi ha un ruolo, professionale, sociale, ognuno di noi è diverso dagli altri ed è nella diversità, nella condivisione, nella civile convivenza e cooperazione delle diversità che una comunità cresce.
Questo è l’auspicio dei cittadini che oggi hanno sfilato tra le vie di Messina con la luce della speranza di cento candele, non la città babba, la città fantasma, la città rassegnata, la città “di passaggio”, ma una città che sa alzare la voce e la testa, capace di farsi ascoltare e di rivendicare i propri diritti.
Messina è questo ed anche il contrario di questo. Messina oggi più che mai ha bisogno dei messinesi.

 

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