Crisi idrica: Cittadinanzattiva “ecco come far pagare il bypass al Governo”

Sulla competenza dei costi per realizzare il bypass che ha “salvato” Messina da una lunghissima crisi idrica, interviene con una nota Cittadinanzattiva, a firma dell’avvocato Vernaci che spiega come tecnicamente bisogna aggiungere un quarto punto ai compiti assegnati alla struttura commissariale.

Far pagare il bypass all’Amam ” è il grave errore che ha commesso e continua a commettere, se non interviene con immediatezza, l’Amministrazione comunale, che avrebbe dovuto formalizzare, con regolare DELIBERA, adottata anche a posteriori, la richiesta dello stato di emergenza, chiedendo il finanziamento di tutti gli interventi, atti ad eliminare i danni dell’evento calamitoso ed a prevenire quelli possibilmente futuri, dove andava e va previsto il bypass”.

Foti  asserisce  quanto ha statuito la dichiarazione dello stato di emergenza, adottato autonomamente, forse per limitare i finanziamenti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Questa struttura commissariale è stata istituita per i seguenti obiettivi: 1) riportare l’acqua alla città di Messina in breve tempo; 2) mettere in sicurezza la collina franata che incombe sul centro abitato di Calatabiano; 3) monitorare le condizioni e le eventuali evoluzioni del corpo di frana”.

A questa asserzione – sottolinea Cittadinanzattiva –  deve reagire  energicamente l’Amministrazione comunale e pretendere l’aggiunzione, a carico finanziario della Protezione Civile, di un 4° punto: 4) attivare il bypass tra la condotta Fiumefreddo e quella dell’Alcantara.
L’Amministrazione comunale, con Delibera Consiliare, su proposta della G.M., deve fermamente chiedere l’integrazione al provvedimento della dichiarazione dello stato di emergenza, ancora in piena validità, e/o dell’assegnazione dei fondi, che deve comprendere anche il finanziamento del 4) punto”

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