Vertenza Santa Rita, i lavoratori chiedono di essere ascoltati dalla Procura della Repubblica

“O la Cot prende l’impegno di assumere tutti i dipendenti in attesa che il Tar si pronunci in merito ai ricorsi presentati dalla Santa Rita e dalle altre cliniche private, o le conseguenze saranno drastiche. I lavoratori, inoltre, stanchi dei continui giochi di potere che sottendono a questa vertenza, hanno deciso di essere ascoltati dalla Procura della Repubblica. Siamo pronti a raccontare tutti i vergognosi retroscena di questi tre anni di vertenza”.

Questo l’annuncio lanciato dalla segretaria generale della FP CGIL, che nel riferire dell’intenzione dei dipendenti di seguire la strada della giustizia, evidenza come ciò potrebbe aprire nuovi scenari rispetto ai quali non sono da escludere pesanti conseguenti ai danni di chi, negli ultimi anni, si è preso giochi degli operatori.

“La vertenza Santa Rita è un po’ come il mito del vaso di pandora – afferma la segretaria generale della Funzione pubblica, Clara Crocè – , se scoperchiato rischiano di venire quei fuori tutti i mali, o per meglio dire nomi, che fino ad oggi, nel mondo della sanità privata hanno fatto il bello e il cattivo tempo. E la vicenda in questione ne è l’ennesima conferma”.

I lavoratori hanno dunque deciso di dire basta ad anni di disperazione, lungaggini burocratiche e scontri tra i titani della sanità privata che hanno avuto come uniche vittime il personale. “E’ necessario mettere un punto alla vertenza Santa Rita  – continua la Crocé, anch’essa dettasi pronta ad essere ascoltata dal Procuratore, – con l’assunzione di tutti i lavoratori alla Clinica COT senza se e senza ma. Siamo stanchi dei giochini o della promesse di assunzione a prescindere da come si evolverà il giudizio innanzia al TAR di Palermo . La Clinica COT ha il dovere di assorbire tutti i lavoratori prima in carico presso l’ATI HOSPITAL. L’obbligo di assunzione da parte della Cot – aggiunge la sindacalista – è peraltro prevista dal decreto di assegnazione dei posti letto e del budget. E’ impensabile che la Clinica, nonostante abbia avuto l’accreditamento dei posti letto e il budget  di 550,00 mila euro abbia preso in carico soltanto cinque lavoratori in data 22 ottobre, mentre continua a trascinare con motivazioni incomprensibili l’assunzione degli altri

Ed ancora l’affondo nei confronti dell’assessorato regionale alla Sanità: “Rispetto a quanto successo – conclude la Crocè – Di questa situazione non possiamo fare a meno di sottolineare le gravi responsabile dell’Assessorato alla salute, che invece di salvaguardare i lavoratori e il budget appositamente congelato per la provincia di Messina, ha “spaccato” la vertenza costringendo a concludere tutto nelle aule giudiziarie, con l’unico risultato di sacrificare solo i lavoratori ancora nel limbo”.

 

 

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