Genovese folgorato sulla via di Arcore e migrazioni in consiglio comunale

Si rientra alla casa madre: sì perché questo cambio di casacca per molti non è altro che un ritorno alle origini. Francantonio Genovese lascia il Pd e lo fa per approdare in Forza Italia. Questo è ormai noto! L’ex sindaco di Messina, prima ancora assessore in giunta Buzzanca (non proprio un rifondarolo, ecco, per intenderci!) torna libero (ma con obbligo di dimora) e la sua prima azione politica dimostra quanto potere continui ad avere sul territorio. Quello stesso territorio che nei mesi ha taciuto o ha criticato indignato ma che davvero di rado ha preso le difese di quel parlamentare sottoposto a processo e disposizioni cautelari.

Eppure in tanti, tantissimi, sono ancora lì, alla sua corte, pronti ad agire come il loro Pigmalione vorrà.

Tra i nuovi migranti politici di casa nostra, oltre la deputazione new azzurra composta dal cognato Franco Rinaldi e tale Mariella Gullo (onorevole non pervenuta, la cui voce, azione politica, peso e persino faccia ai messinesi non dice assolutamente nulla, se non per lo scandalo delle tessere a Patti) ci sarebbero anche Giuseppe Santalco che in più di un’occasione, in tempi recenti, si era detto orgogliosamente democratico, Carlo Cantali, Benedetto Vaccarino (che dalle intercettazioni di Gettonopoli risulta essere ritenuto un esempio -negativo- da molti colleghi), Paolo David che è attualmente capogruppo Pd in consiglio comunale ma che con il dirimpettaio Pippo Trischitta (capogruppo della compagine berlusconiana) ha più volte dimostrato un feeling non da poco, Nicola Cucinotta (che probabilmente ignora la posizione gayfriendly del Cavaliere la cui compagna, Francesca Pascale, è deputata alle relazioni con la comunità LGTB per conto di Arcore) ed Emilia Barrile.

Già così è evidente il peso che il gruppo, originariamente lieve, di Forza Italia acquisirebbe in un sol colpo.

Ma non è ancora detta l’ultima parola e i giochi sono tuttora aperti: così c’è da aspettarsi che anche altri abbandonino la casa democrat per tornare o approdare per la prima volta nello schieramento che in Sicilia è passato dalle mani di Sicilipoti a quelle di Miccichè. Insomma due vicerè dallo spessore e la coerenza politica che si commentano da sè. (Il buon Gianfranco, al secolo finiamo, in epoca di Regionali -2012- fu colui il quale invió i famosi sms a 48 ore dalla chiamata alle urne, dando come indicazione di voto Crocetta. Do you remember?).

Così, per Pietro Iannello non è escluso un rientro alla base di partenza.

Potrebbero convertirsi al berlusconesimo (anzi postberlusconismo) anche Francesco Pagano e Simona Contestabile; quest’ultima ha sin dall’inizio del mandato, dimostrato in più occasioni di “lavorare in tandem” con l’ex capogruppo Pd Felice Calabró il quale, da par suo, invece, appena sabato mattina, si è recato al banchetto di Piazza Cairoli per rinnovare la propria fedeltà al partito di centro sinistra (almeno fino alle prossime elezioni. Dal candidato sindaco alle amministrative 2013, infatti, sono state pronunciate parole chiare sulla sua intenzione di correre nuovamente in futuro per la poltrona di Palazzo Zanca, soffiatagli da Accorinti. Una corsa che l’avvocato porterà avanti con o senza Pd alle spalle).

Donatella Sindoni rientrerebbe tra i transfughi pronti a cambiare posto in consiglio e unirsi a Trischitta e co. Lei che, in occasione di un ormai lontano summit pubblico del partito democratico, all’indomani delle amministrative, ribadì a gran voce, davanti al plotone dei renziani-antigenovesiani in cerca di un cambio di leadership, la propria fedeltà al Parlamentare dei “corsi d’oro”. Una fedeltà che starebbe trovando nuova conferma.

Potrebbe essere inoltre analogo il percorso del cofondatore di Missione Messina, Santi Daniele Zuccarello che, insieme alla Sindoni, ha letteralmente fatto squadra in consiglio comunale, lavorando in modo sinergico. E chissà che non spostino questa sinergia verso Forza Italia. Sorprende in parte il fatto che Zuccarello possa lasciare l’area Dem in favore di altre realtà ma considerata la sua mancata richiesta di adesione -ad ora- al partito renziano e le posizioni pubbliche di certi democrat circa le recenti vicende di Gettonopoli che hanno interessato anche lui, non sarebbe così incredibile.

Insomma chi aveva dato Genovese come politicamente morto, ancora una volta, si è clamorosamente sbagliato! (@Eleonora Urzì)

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