2015 senza bilancio. Santalco chiede le dimissioni di Signorino che dà la responsabilità a Le Donne

Eravate pronti a stappare la bottiglia di spumante (viva il Made in Italy) tra le mura di Palazzo Zanca, un istante dopo aver approvato il bilancio 2015? Avevate già dato forfait ai vostri ospiti per il cenone di capodanno, certi che lo avreste trascorso tra i banchi dell’aula consiliare per discutere il previsionale? Niente da fare, quest’anno l’Amministrazione ha voluto regalare ai consiglieri una bella vacanza: niente atto finanziario da approvare l’ultimo dell’anno…almeno non relativo a quello in corso. Mettete a cuocere le lenticchie e comprate il cotechino (che poi non mangia nessuno ma, si sa, porta bene) perché Signorino e co. hanno avuto un imprevisto per il quale il bilancio previsionale 2015 non potrà approdare in aula per essere votato entro i termini. Che già di per sè questa del tempo massimo suona come una presa in giro visto che si chiama previsionale e si vota a chiusura dell’annualità.

Ma soprassediamo sulla questione semantica. Andiamo per ordine perché sono due i documenti che mancano all’appello: uno di questi è il consuntivo 2014 al quale l’Esecutivo starebbe lavorando e che tra qualche ora dovrebbe essere discusso in aula, giacché le precedenti tre stesure facevano letteralmente acqua (e spazzatura e trasporti) da ogni parte, poiché manchevoli di alcuni aspetti relativi nientemeno che le partecipate. Da parte sua, il commissario ad acta ha già diffidato i consiglieri ad approvare il consuntivo entro domani ma va da sè che, senza carte in mano, ancora adesso, i membri del consesso sbuffano e si incavolano non poco. Del resto, come qualcuno di loro ha tuonato nei corridoi fuori dalla commissione bilancio, ieri: “si fa presto a dire dovete! Perché non lo approva lei -il commissario-? Che dobbiamo approvare se non abbiamo quasi niente da leggere?”

La storia dunque si ripete e anche a sto giro l’amministrazione non eccelle nella condotta e soprattutto nella tempistica. Ma, a differenza del passato, è clamoroso il fatto che il documento previsionale (altro assente eccellente) non verrà discusso entro la mezzanotte del 31 dicembre, a quanto pare. Da qui l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Accorintiani perché va da sè che in casi come questi, la testa che salta è quella del responsabile diretto del ramo finanziario, in questo caso il professor Signorino. Si sa, però, che a Messina sono tutti pronti a mettere le seconde firme, ad unire le voci ad un coro esistente. Difficilmente qualcuno fa da apripista!

santalco
Santalco (Forza Italia)

E invece questa volta c’è un Achille infuriato, si tratta dell’ex-neo azzurro Giuseppe Santalco che ha annunciato la richiesta di dimissioni del vicesindaco, il quale ha motivato i ritardi sostenendo vi sia un sistema informatico inadeguato a causa del quale le comunicazioni tra i dipartimenti e la ragioneria sono farraginosi e complessi, causando disagi come- per l’appunto- i ritardi nella redazione del bilancio.

Ma, se la memoria non inganna, il sistema informatico di Palazzo Zanca è sotto la guida/restyling del Segretario Generale (che non si è insediato un mese fa) che avrebbe dovuto renderlo efficiente e migliorarlo nettamente. Asserendo che il gap che ha impedito la “puntualità” nella consegna dell’atto sia da attribuire alla rete di “comunicazione” interna all’Istituzione, Signorino ha praticamente attribuito la responsabilità al Segretario Generale, Antonio Le Donne. “O no?” (cit.). Il sillogismo sembrerebbe di semplice assimilazione.

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