Passato, presente e futuro del Messina: una scommessa persa, un’altra tutta da vincere

Era pronto a scommetterci l’anima. Ha perso, e con lui tutti coloro che fanno finta di voler bene ad una città che, però, non aiuta a farsi amare. “Amare” furono le ultime parole di Pietro Lo Monaco a ridosso di quest’estate quando, per distogliere l’attenzione dal fallimento totale del suo progetto tecnico, scagliava parole forti contro città, tifoseria, amministrazione, ma soprattutto lanciava la scommessa fatale: nessuno, neanche a costo zero (che poi costo zero non era), avrebbe preso in mano le redini di una squadra, una maglia, a suo modo gloriosa ma che in quel momento sembrava non valere nulla. E poi, invece, è arrivato qualcuno che, non senza difficoltà, quella maglia strattonata l’ha salvata ancora. E’ arrivato Natale Stracuzzi, e questo forse può bastare per il momento.

Conferenza Lo Monaco (6)

Pietro Lo Monaco e Natale Stracuzzi: il 2015 è stato l’anno delle compresenze. L’anno della retrocessione, giunta nel modo più atroce possibile, sportivamente parlando, contro gli eterni rivali amaranto, ma è stato anche l’anno della rinascita societaria e del ripescaggio in Lega Pro, obiettivi raggiunti grazie agli sforzi di un Pastore (curioso incrocio del destino) messinese che vuole ancora credere nel cambiamento.

Nonostante le perplessità iniziali, l’enorme ritardo accumulato per ovvie ragioni sulla preparazione atletica e sulla costruzione della squadra (a lungo un autentico cantiere aperto), Arturo Di Napoli ed il suo staff insieme ad un altro messinese, il ds Christian Argurio, hanno compiuto un piccolo miracolo: mettere in piedi un gruppo in grado di rivelarsi autentica sorpresa di campionato, per tutto il girone di andata nella parte alta della classifica. Ma se chiedi ai tifosi giallorossi cosa più piace di questo team, la risposta è sempre la stessa e senza dubbio la più importante, al di là dei traguardi da raggiungere: “a fine gara la maglia è sudata, sta squadra avi tri paddi”. Per tutto il resto c’è il Presidente Stracuzzi che, con la regia di Lello Manfredi, sta cercando di mettere in piedi un progetto serio e duraturo, con l’obiettivo di ritrovare l’entusiasmo di un tempo: dal marketing alla beneficenza, passando ovviamente per i risultati, la gente torna lentamente ad affollare il San Filippo, che nel derby contro il Catania ha regalato una cornice da brividi, stabilendo record impensabili solo una stagione dopo quel terribile prologo. Il 2015 è stato un anno duro, ma sulle macerie si sta ricostruendo.

Lieve nota stonata quella che ha concluso il melodico cammino giallorosso a Caserta: non tanto le ultime sconfitte e le parole di un tecnico pronto a fare la voce dura nello spogliatoio, ma i sospetti di Federbet su alcuni tesserati che avrebbero favorito l’esito finale della gara (4-1), sul quale l’agenzia ha lanciaro l’allert a proposito di flussi alquanto anomali di scommesse. L’incubo di Dirti Soccer incombe nuovamente, i tifosi giallorossi hanno già individuato un colpevole. L’anno nuovo servirà anche a questo: fare pulizia e dimostrare, perché c’è ancora tutto da dimostrare e parecchio da salvare. Solo dopo si potrà pensare a vincere.

Come sempre, per questa maglia, sarà un 2016 di sofferenza e soddisfazione. Ma la storia del Messina ci insegna che tutto, davvero tutto, può succedere quando si amano questi colori. @RobertoFazio

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it