Comitato NO Isola: denuncia in Procura contro il Natale di Via dei Mille

“C’erano una volta un pasticcere, un venditore di scarpe, un commerciante di materassi e i loro amici”, così potrebbe iniziare una barzelletta se ci fosse qualcosa da ridere; potrebbe essere anche l’incipit di una favola, se solo fosse ambientata in una valle degradata che nell’ultimo capitolo trova il suo riscatto e la rinascita. Ma è solo una notizia di cronaca messinese, una di quelle che abbiamo letto e riletto e riguardano la battaglia “eroica” di alcuni esercenti contro l’amministrazione e nello specifico contro quell’isola pedonale che danneggia gli interessi dei negozianti. In barba all’ordinanza del TAR, da Palazzo Zanca si è scelto di accogliere la proposta di alcuni esercenti di Via dei Mille che, come ogni anno – eccetto lo scorso – richiedevano di allestire un’area pedonale in quella che è considerata la via degli auguri, degli incontri e dei saluti sotto il vischio, ormai da tempo. Rispetto al passato l’esperienza non sembra essere andata poi così bene, almeno secondo le stime tirate dal comitato spontaneo Via dei Mille: i signori del movimento No Isola, a causa del danno che sono convinti sia stato loro arrecato dalla pericolosissima e incivile pedonalizzazione, hanno presentato un esposto in Procura contro l’amministrazione rea d’essere venuta meno ai diktat del tribunale amministrativo che, di certo ricorderete, ha bollato come illegittima la delibera istitutiva dell’isola pedonale così come l’abbiamo vista nella sua fase sperimentale (e non limitata a Piazza Cairoli – che pedonale è da anni – come hanno stabilito gli “eroi” che hanno emendato il Piano Generale del Traffico Urbano votato in aula). Il ricorso contro l’amministrazione e l’associazione Mille Vetrine, vale la pena di ricordare, era stato presentato da cinque commercianti della zona originariamente interessata (a nord e sud di Piazza Cairoli) ossia la Pasticceria Ragusa, Alibi Dimensione Uomo, Gold e Gold, Ditta Cammarata Alessandra e Rivendita Aiello, oltre che da un residente, Alberto Semaino, ed era stata accolta nel novembre del 2014 poiché figuravano “sufficienti profili di fondatezza, stante la palese discordanza tra criterio ‘riduttivo’ adottato dal Consiglio Comunale con l’approvazione del P.G.T.U. (delibera consiliare numero 19/C del 29.7.2014) e la reitera della proroga della cosiddetta ‘area pedonale Cairoli’ di cui alla determina della Giunta Municipale del 14.8.2014, numero 618, peraltro motivata con riferimento ad istanza presentata dall’Associazione privata Millevetrine”. In buona sostanza, qualora qualcuno lo avesse dimenticato, il TAR ha “solo” contestato il fatto che scioccamente “i pregressi provvedimenti istitutivi della predetta area pedonale erano stati adottati espressamente nelle more di adozione del PUGT”. Quindi l’errore, neanche a dirlo, starebbe proprio lì: nell’aver vincolato l’Isola al documento in questione. Per una visione d’insieme, vale anche la pena rispolverare le affermazioni dei consiglieri che, dopo il proprio voto eroico, si dichiararono – per calmare le acque – pronti a rimettere mano al Piano e modificarlo così come necessario per il bene dell’intera città. Da qualche giorno abbiamo stappato bottiglie per festeggiare l’arrivo di un altro nuovo anno e, a memoria di chi scrive, non risulta all’ordine del giorno il dibattito sulle benedette modifiche annunciate nello “spot” posteriore al voto che ha, di fatto, decretato la fine dell’Isola. Nel frattempo la città, sempre meno interessata a quel che avviene al suo interno, lascia correre al grido di “sai che c’è? Non me ne frega niente” e gli indignados più disturbati dalle vicende che hanno diviso Messina in guelfi e ghibellini, preferiscono talvolta prendere l’auto e far rotta su Catania, Milazzo o Reggio per spendere lì il proprio denaro. Tanto per dire, tutti posti in cui per il breve periodo o permanentemente le isole pedonali esistono e non sono considerate un male! Il che, ovviamente, costituisce un danno non da poco, a discapito innanzitutto dei commercianti di casa nostra. Ma forse lì sono ambientate storie diverse, che per protagonisti non hanno un pasticcere, un venditore di scarpe, un commerciante di materassi e i loro amici! Ci vuole fortuna nella vita!

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it