TVE: i vertici rispondono a Perna “Ente in attivo, risultati inequivocabili; misero tentativo di screditare”

I vertici del Teatro Vittorio Emanuele rispondono con una nota all’attacco giunto dall’ultima commissione cultura a Palazzo Zanca, mostrando tutt’altro che “l’altra guancia” come auspicato dal Presidente Piero Adamo.

La questione “formale” su quello che per l’amministrazione era stato un “invito al confronto” e per Saya e Puglisi una “convocazione” da rifiutare in quanto tale, sembra aver alzato un muro. Ed oggi alle dure critiche e ai dubbi mossi dall’Assessore Perna, l’Ente risponde bollando le ultime vicende come un  “infantile e misero tentativo di screditare l’oggettività dei dati finanziari ed economici resi pubblici dal Teatro, cercando di ingenerare il dubbio sulla loro attendibilità.

Tentativo, come si diceva, misero e squallido, e non onesto, per il semplice motivo che i dati derivano da strumenti finanziari passati al vaglio dei revisori e della Regione, che esercita sull’Ente le funzioni di controllo e vigilanza. Atti che chiunque può verificare. Sia esso un assessore, un consigliere o un comune cittadino non deve fare altro che andare sul sito del Teatro, dove gli stessi sono, in assoluta trasparenza, integralmente pubblicati, e compiere tutte le verifiche ed analisi che crede”.

Teatro vittorio emanuele conferenza 23 gennaio direttore PuglisiEd ancora, a proposito dei dubbi sul bilancio, espressi dal rappresentante della Giunta ma anche dai consiglieri comunali, i vertici del Tve scrivono: ” Assurdo ed infantile, altresì, è il banale tentativo di insinuare il dubbio che l’ipotesi sia stata avanzata per coprire i problemi di bilancio. Definire ridicola l’affermazione è usare un eufemismo e per due ordini di motivi. Come dimostrano i dati il bilancio dell’Ente non aveva bisogno di essere coperto o equilibrato poiché lo era e lo è. Secondo: ma come si faceva a coprire con gli scarsi margini di uno o più spettacoli eventuali buchi di bilancio tenuto conto che spettacoli del genere possono avere considerevoli entrate, ma implicano, correlativamente, considerevoli spese? Se tali ipotesi vengono avanzate non è mai ai fini finanziari ma per offrire, ove sia possibile, ai cittadini spettacoli importanti”.

L’Ente dunque mantiene la propria posizioni in merito ad una assoluta indipendenza “politica”, sebbene sia l’amministrazione comunale, Sindaco in primis a nominare il Presidente e tre membri del Cda.

“Gli organi del Teatro sono impegnati ad assolvere alla funzione loro affidata che è quella di far vivere e sviluppare l’attività del Teatro offrendo ai cittadini l’indispensabile servizio cui istituzionalmente il Teatro è preposto.

Il successo della stagione, degli spettacoli, di tutte le altre iniziative culturali, la considerevole crescita degli abbonati ed il Teatro sempre pieno di pubblico, sono il tangibile ed indiscusso segno dell’apprezzamento dei cittadini e del consenso che l’attività del Vittorio Emanuele registra.

Questo conta”.

 

Nella nota, si fa riferimento anche alla vicenda del “concerto fantasma” di Fiorello, al centro del dibattito in commissione : “Tanto meschino appare il tentativo in quanto si cerca di montarlo con riferimento all’assurda questione di uno spettacolo di Fiorello mai approvato, mai programmato, mai pubblicizzato, mai sottoposto all’approvazione di alcun organo, mai contenuto in nessun atto ufficiale dell’Ente etc. Risulta a qualcuno che lo spettacolo sia stato annunciato? Che sia stato pubblicizzato? Che sia stato offerto? Ma di che si parla?

Si fa riferimento ad una ipotesi interna – ribadiscono dall’Ente –  ad un atto informale meramente interno senza data e protocollo, uno dei tanti che nella normale attività di un Ente che programma spettacoli esistono, e che abortiscono prima di nascere. Di ipotesi di lavoro di questa natura se ne potrebbero fornire tanti.

Quel documento lo ribadiamo,  non faceva parte degli allegati presentati al Cda quel 30 novembre, atto che il CDA non ha mai visto, discusso, valutato, come risulta dal verbale e dalla registrazione integrale della seduta. Atto, pertanto, che non faceva, né poteva far parte della deliberazione assunta.”

 

Di certo spiegazioni che i vertici del Teatro erano stati chiamati a dare in commissione consiliare. Invito o convocazione, il risultato è che i luoghi fisici del confronto sono ormai sostituiti da note stampa. (@Pal.Ma.)

 

 

 

 

Si conclude facendo presente che il rapporto con le istituzioni territoriali, a cominciare dal rapporto con il Comune, per il Teatro è importante. Abbiamo sempre auspicato che si intensifichi e dichiariamo la più completa disponibilità del Teatro e dei suoi organi ad affrontare insieme i temi dello sviluppo e della qualificazione della cultura a Messina.

 

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