Etica e responsabilità pubblica: oltre la “legalità”, bisogna sapersi vergognare (video e foto)

etica4“C’è un bisogno di ritornare ad un senso della responsabilità piena. Forse ci sono troppi codici etici,  che come tanti codici vengono disattesi”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone al Palacultura di Messina durante l’incontro su ‘Etica e responsabilità pubblica’, organizzato dall’Assemblea regionale siciliana e dall’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela.
“C’è un problema di coscienza – prosegue –  che va al di là delle norme scritte.  Dobbiamo guardare con speranza al futuro dell’Italia, non è problema solo siciliano mamdi tutto il paese. Non bastano solo le norme bisogna riappropriarsi dello spirito etico del fare politica. Ci sono i corrotti ma ci sono anche i corretti. Guardiamo ai buoni esempi che ci sono nella pubblica amministrazione, nella magistratura e nella politica”. Sul rispetto dell’Etica all’Ars Ardizzone ha aggiunto: “È chiaro che noi siamo sotto tiro, è come sparare sulla Croce rossa ma se siamo qui e mettiamo la nostra faccia è proprio perché ci rimettiamo in discussione. Noi dobbiamo fare molto di più di quello che è stato fino ad ora non è un problema di Ars è un problema di istituzioni politiche in generale”.

etica1_raspanti“Come Chiesa vogliamo metterci in gioco perché in campo etico la fiducia va conquistata cercando di accorciare le distanze tra le cose che si professano, i valori in cui credere, le azioni poste in essere”, ha detto Antonino Raspanti amministratore apostolico della Diocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia ddl Mela. ” Se non si accorcia questa distanza con i cittadini – prosegue –  la Chiesa o qualunque altra istituzione perdono la fiducia delle persone. Bisogna  cercare di parlare per coinvolgere diversi attori della società, più se ne parla più si trovano spazi d’intesa comuni”.  “E’ necessario – conclude – anche per la Chiesa fare autocritica perché altrimenti la fiducia non la riconquisti e soprattutto non ti rendi trasparente. Se copri hai chiuso”.

etica2L’evento è stato moderato da Ferruccio De Bortoli ex direttore del ‘Corriere della Sera’ che ha sottolineato come “il nostro è un paese che ha troppe leggi, ma non ha un’etica legata alla reputazione, alla disciplina e all’onore”. “Se si rivendica – ha proseguito –  una libertà di espressione e una libertà di stampa non bisogna mai dimenticarsi che va accompagna ad una responsabilità. Nel senso che svolgiamo un lavoro estremamente importante perché dalla qualità del nostro lavoro dipende l’importanza dell’opinione pubblica che è un achitrave della democrazoa. Dobbiamo essere più precisi,  più credibili,  più accurati nei nostri articoli e riconoscere gli errori quando ovviamente li  commettiamo e li commettiamo di frequente e difendere a spada tratta la libertà e il pluralismo”. “Ci sono giornalisti – ha concluso De Bortoli –  che seguono gli avvenmenti di guerra, e mi rendo conto che abbiamo perso molte vite,  colleghi che hanno fatto il loro lavoro con coraggio,  ma anche giornalisti che sono sulla frontiera invisibile della legalità come accade in Sicilia e in altre parti del nostro paese. Dovrebbero essere seguiti, e difesi e dovrebbero  essere considerati testimoni della civiltà e riconoscere che svolgono una grandissima funzione. Non sono scomodi ma testimoni veri. Se nel nostro paese c’è ancora uno straccio di etica pubblica lo si deve a tanti colleghi che stanno in zone difficili, sottopagati e con un lavoro precario e ai quali forse dovremmo dire tutti grazie”.

ardizzoneIl Palacultura gremito ha ascoltato con interesse l’intervento di Mons. Nunzio Galantino, che ha citato il testo biblico Qoèlet, con una riflessione scaturita dalla domanda posta al versetto 3: “Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno per cui fatica sotto il sole?”. Risposta che il segretario generale della Conferenza episcopale italiana ha indirizzato non solo ai presenti, ma in generale a chi ha ruoli pubblici di fare attenzione ai mesaggi indirizzati ai giovani, a cui spesso arrivano “polpette avvelenate”: “Le istituzioni e la vita pubblica sopravvivono ai corrotti perché in ogni tempo ci sono stati e ci sono i corretti”. Un passaggio importante è stato anche quello dedicato alla laicità e del modo in cui va intesa (vedi video).

silvestriApplauditissimo l’intervento di Gaetano Silvestri, attuale presidente della Scuola Superiore della Magistratura, che ha sottolineato il principio di solidarietà  contenuto nella Costituzione nella quale sono stati “formalizzati” i principi etici di ogni cittadino, ricordando che “votare è un dovere civico” e che l'”l’etica laica si avvicina all’etica religiosa” e sottolineando come la questione etica non riguarda la “legalità”, ma piuttosto la credibilità che le azioni hanno nella pubblica opinione. (vedi video)

etica3A chiudere gli interventi dei relatori Rodolfo Sabelli presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. “Viviamo oggi tempi di incertezza. Cogliamo i segni della trasformazione ma non ne riconosciamo il traguardo. Assistiamo -ha detto – a fenomeni che, almeno in parte, sollevano dubbi su valori che si credevano irrinunciabili e fondanti della nostra democrazia: crisi delle forme tradizionali di rappresentanza, sociali e istituzionali, diffuso disincanto, messa in discussione di diritti fondamentali e di principi costituzionali. C’è un degrado dello stesso sentimento istituzionale, prevalenza di visioni individualistiche, rafforzamento delle forze centrifughe e indebolimento dei vincoli di solidarietà”.

“C’è anche – continua – una prevalenza di spinte demagogiche e di appetiti popolustici , che rischiano di informare di sé  le riforme legislative; eventi nuovi e imprevisti penso da ultimo alla tragedia dell’immigrazione generano reazioni egoistiche e irrazionali, piuttosto che stimolare soluzioni adeguate ed efficaci”.

pubblico_etica“Noi abbiamo un codice etico da molti anni che abbiamo approvato molto tempo prima  che la legge richiedesse alle amministrazioni dello Stato e quindi anche alla magistratura l’approvazione di precise regole deontologiche. È un codice etico che ci impegna su temi che sono fondamentali per un magistrato:  l’impegno nelle nostre funzioni e la correttezza delle nostre manifestazioni e nei nostri contatti con gli organi di informazione. L’etica è un tema che abbraccia tutti coloro che hanno una responsabilità pubblica. C’è un nucleo fondamentale di doveri che sono poi quelli fatti propri dalla costituzione: il dovere di fedeltà, il dovere di rettitudine, la correttezza nell’esercizio delle proprie funzioni”.

A chiudere una domanda che in molti si fanno, e che De Bortoli ha “girato” al giurista Silvestri: “perchè non si esiste più la vergogna?”.  ” E’ l’effetto della delegittimazione dell’etica  che è stata fatta da decenni – ha chiuso amaramente il costituzionalista – da coloro i quali hanno accusato di moralismo coloro che ricordavano le regole etiche”. (@PalmiraMancuso)

 

 

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