Mafia: maxi sequestro per l’imprenditore Salvatore Santalucia

Maxi sequestro di beni per un valore di 1,3 milioni di euro quello compiuto nei confronti dell’imprenditore Salvatore Santalucia.

La Dia di Messina, supportata dal Centro Operativo di Catania, ha agito su un provvedimento emesso da Palazzo Piacentini che interessa terreni e fabbricati di pertinenza dell’imprenditore operante nel settore del calcestruzzo e il movimento della terra, e non è nuovo ad operazioni di questo genere.

Nel dicembre scorso, infatti, Santalucia aveva subito un altro sequestro su proposta del direttore della direzione investigativa antimafia messinese.

Conosciuto negli ambienti criminali come “Turi Piu”, Santalucia ha alle sue spalle un lungo curriculum giudiziario ed è ritenuto anello di congiunzione tra la mafia catanese e quella barcellonese.

L’odierno sequestro ha colpito ulteriori nr. 4 fabbricati e nr. 32 terreni, ubicati nel Comune di Roccella Valdemone (ME), per l’estensione complessiva di circa 20 ettari.

Le attività investigative della D.I.A. di Messina hanno permesso di mettere in luce che SANTALUCIA era riuscito ad avere la disponibilità di ulteriori possidenze immobiliari, anche riferibili a fabbricati in corso di costruzione, intestandoli a se stesso e ai suoi familiari.

Pluripregiudicato e con precedenti di polizia anche per reati associativi, l’imprenditore è risultato soggetto strettamente legato alla ben note famiglie mafiose “SANTAPAOLA” di Catania (per il tramite di esponenti di vertice del clan “Brunetto” attivo nel versante jonico della provincia etnea e alla stessa alleato) ed a quella “BARCELLONESE”, come confermato dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO. L’attività imprenditoriale dell’uomo ha registrato un’anomala crescita esponenziale, tanto da aver guadagnato, nel periodo 2003/2010, la partnership con la società EOLO COSTRUZIONI S.r.l., impresa del ben noto Gruppo NICASTRI – riconducibile al Vito NICASTRI di Alcamo – leader in Sicilia nella realizzazione delle opere civili dei parchi eolici. A quest’ultimo, oggetto di investigazioni da parte della D.I.A. di Messina e Palermo perché considerato soggetto in strettissimi rapporti con il super latitante Matteo MESSINA DENARO, è stato confiscato un colossale impero economico per oltre 1,5 miliardi di euro.

Il SANTALUCIA, noto negli ambienti criminali con l’alias “Turi Piu”, annovera numerosi pregiudizi penali, che lo individuano quale attore e/o partecipante di reati associativi e contro il patrimonio per violazioni in materia ambientale. In numerosi procedimenti penali celebrati nei due citati distretti giudiziari è stato documentato lo stretto legame intercorrente tra le organizzazioni mafiose delle due province citate (n.d.r. operazioni “Ermes”, “Dionisio”, “Arcangelo”, “Iblis”, “Omega-Obelisco”, “Longano”, “Eris”, “Vivaio”, “Montagna”, “Gotha” ed altre, nel cui ambito le attività investigative hanno consentito di accertare gli stretti rapporti di affari e di alleanza in generale tra il clan SANTAPAOLA e le famiglie mafiose operanti nella provincia di Messina, rappresentate dai boss GULLOTTI e RAMPULLA).

La duplice proiezione di SANTALUCIA Salvatore, sia verso la criminalità organizzata della provincia di Messina (cosca Barcellonese) che verso quella del versante catanese (cosca Brunetto), è stata documentata dalle risultanze dei procedimenti penali instaurati a suo carico. La disamina degli atti dell’indagine ha posto in risalto, altresì, lo stretto legame intercorrente tra il proposto e PAPA Orazio, indicato quale elemento di vertice dell’organizzazione mafiosa facente capo a BRUNETTO Paolo, deceduto il 12.06.2013, considerato un “fedelissimo” del ben più noto boss mafioso Benedetto SANTAPAOLA. La sua pericolosità sociale e la sua posizione di contiguità a “Cosa Nostra”, si coglie inequivocabilmente dai continui rapporti interpersonali che lo stesso, costantemente, intrattiene con pregiudicati per reati di mafia (oltre a PAPA Orazio, anche COCI Sebastiano, CALCO’ LABRUZZO Salvatore).

Nel procedimento penale incardinato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania,  con il quale i Carabinieri di Randazzo hanno disarticolato l’organizzazione criminale di riferimento – capeggiata dal BRUNETTO Paolo, con la stretta collaborazione del fratello BRUNETTO Salvatore ed operante nel versante jonico della provincia di Catania con influenza anche nel limitrofo territorio della provincia di Messina –  ha trovato riscontro l’importante ruolo assunto dal SANTALUCIA Salvatore il quale, in merito alle attività criminali finalizzate all’illecito controllo degli appalti,  viene indicato quale “referente” per la zona di Roccella Valdemone.

Anche nell’operazione di polizia “Gotha III”, condotta dal R.O.S. Carabinieri di Messina, seppur in assenza di determinazioni da parte dell’A.G. sul conto del SANTALUCIA, figurano tracciabili i contatti avuti dal proposto con il capomafia barcellonese Carmelo BISOGNANO, oggi collaboratore di giustizia, con la sorella Vincenza BISOGNANO, con il suo stretto collaboratore Beniamino CAMBRIA e con Tindaro CALABRESE, quest’ultimo  ritenuto, secondo copiose risultanze giudiziarie, il successore del BISOGNANO.

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