Casa del portuale: nessuno sgombero. Il collettivo Pinelli lancia l’appello per il sostegno via social

Nuovo capitolo della saga Pinelli iniziato con l’occupazione del teatro in Fiera -oggi nuovamente in stato di abbandono- il 15 dicembre 2012. Gli attivisti del collettivo sono tornati ad occupare la Casa del Portuale che, nel recente passato, era già stata sede del gruppo di anarchici. Nelle prime ore della mattina, le forze dell’ordine si sono presentate davanti lo stabile di via Alessio Valore e, allarmati da quella presenza, e temendo un ulteriore sgombero, gli occupanti hanno lanciato messaggi tramite i social network, chiedendo a chi sostiene la causa, di non lasciarli soli a fronteggiare “la repressione di Stato”. Si sono portati sul tetto della struttura molti dei membri del Pinelli e, non hanno risparmiato gli agenti di sfottò, nel teatrino dello scontro tra buoni e cattivi in cui, ovviamente, i buoni sono loro e i cattivi quelli in divisa, le guardie!

Con la forza d’urto dei nostri cuori e dei nostri corpi possiamo fermarli, impedire l’identificazione e lo sgombero di chi ha provato a ribellarsi, da solo e con altri”, scriveva uno degli attivisti sul proprio wall. Sgombero o meno, per quel che può valere, la giunta dei beni comuni non sembra aver ancora capito come mettere in campo una politica finalizzata alla fruizione di certe strutture, lasciate all’incuria e l’abbandono.

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