La campagna elettorale a Capo d’Orlando e l’arbitro non proprio imparziale

Capo d’Orlando va al voto con con due candidati a sindaco e nove liste.  Dopo la doppia sindacatura (e 19 anni complessivi da primo cittadino, ndc)  Enzo Sindoni “nomina” Francesco Ingrillì suo erede. L’avversario è  Salvatore Librizzi.

Ma il clima è tesissimo per colpa di un “faccia a faccia” televisivo un po’ partigiano. Almeno la pensa così  Francesco Ingrillì. Che si sfoga così. “Giovedì 21 alle ore 17.00 si è tenuta la registrazione della trasmissione “Giù la maschera” condotta dal giornalista Pippo Galipò per Onda TV. Essa è poi andata in onda ieri, venerdì 22 alle ore 21.00 e in replica all’indomani alle 14,30.

Nella registrazione di giovedì 21 Galipò ha abbandonato l’abito dell’arbitro imparziale esprimendo giudizi altamente lesivi su una persona che oggi è candidata nelle liste di Franco Ingrillì. Di questo passaggio, nella riproduzione di venerdì 22 non vi è traccia.

Per quanto affermato giovedì 21 e per quanto fatto venerdì 22 esprimiamo la più totale contrarietà per un modo di fare informazione che come cittadini ci preoccupa.

Se è lecito avere opinioni diverse, non lo è offendere e non assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni. A maggior ragione se a fare tutto ciò è colui che dovrebbe garantire equilibrio ed equità in un momento, quello elettorale, delicato.

Per quanto sopra, informiamo i nostri concittadini che i candidati delle liste collegate a Franco Ingrillì non parteciperanno più a trasmissioni organizzate dalla testata giornalistica Onda Tv. I cittadini devono conoscere i fatti per poi farsi una propria idea. Il tutto in maniera autonoma”.

Firmano Franco Ingrillì e le liste Orlandina, Orizzonte Orlandino, Città Futura, Partiamo da Capo ed Insieme per Cambiare.

Insomma, già il clima era infuocato per via di rinunzie importanti come quella dell’ex presidente Ato 1 Annalisa Germanà e per la ricandidatura del giornalista con molte altre attività anche chiacchierate Massimo Reale (50 presenze su 50 in Consiglio comunale, ndr), adesso questo attacco alla stampa che rischia di andare ben oltre il voto. (@G.Pensavalli)

 

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