Federazione Nuova Destra; Tiano: “Non basta occupare una sedia”

“Tira il filo sino a quando si spezza. E’ così che si dice quando qualcuno tenta di risollevare da terra il morto, pur sapendo che la scienza infusa non ha ancora dato strumenti che facciano presumere la sua risurrezione. Ed è anche così che sono maturate le inconcludenti, deleterie, occulte e corrotte, voci contabili trascritte nel corso di un ventennio”, a parlare così è il portavoce di Federazione Nuova Destra, Franco Tiano, che sostiene come a fronte di un documento compromesso bisognasse dichiarare il default sin dal primo momento. “Oggi ci interroghiamo se i consiglieri debbano andare a casa oppure rimanere, ma non valutiamo concretamente il ruolo che la metà più uno di questi consiglieri ha avuto perseverando nella palese determinazione di continuare a sostenere il documento compromesso”.
In una nota diramata alla stampa, il gruppo politico territoriale si interroga su cosa sia meglio per la città, se “condividere un atto che raccoglie le corruzioni del passato oppure gridare al mondo intero che quell’atto, frutto delle incompiute territoriali, della mancanza di accredito nei palazzi più alti della politica regionale e nazionale, è il male da estirpare e consegnare alla storia per passare ad una nuova, trasparente, legale e pulita, amministrazione contabile?”.
Non le manda a dire Tiano che, pur postulando una difesa primaria dei fornitori che, in caso di default, dovrebbero essere primariamente salvaguardati, puntualizza: “ma ricordiamoci che tanti hanno inzuppato il biscotto nel latte appena munto, e lo hanno fatto sponsorizzando prima le campagne elettorali e poi condividendo i bottini. Poi c’è chi, per non avere avuto ancora la parte che onestamente gli tocca, è stato oggetto di chiusura di Azienda o di crisi economica e conta su quelle risorse per ripartire. E’ su questi ultimi che la Politica, quella con la P maiuscola, deve fare i conti per una sana ripartenza, non abbandonandoli”. FND invoca la fine di quella miopia che caratterizza la classe politica messinese apparentemente sempre in attesa che sia la Procura a muovere sulla scacchiera delle questioni annose della città i passi per sanarle. Dunque mettere da parte bandiere e stemmi di partito e lavorare insieme per sistemare le cose. “Vogliamo distruggere un sistema, corrotto e tendente a mantenere bassi i toni dei cittadini ed alti quelli dei padrini? Facciamolo senza fughe in avanti, senza dissapori e voglie di protagonismo, con la maturità che spetta a tutti, ognuno per il proprio grado di responsabilità”. Quanto emerso dalle recenti indagini e il fatto che ha interessato il presidente del parco dei Nebrodi hanno mostrato l’essenza di un “tessuto sociale compromesso da interessi economici di parte e da lotte intestine per arraffare parte di bottino da gestire a proprio uso e consumo. Non sono, quindi, i singoli indagati a spaventare, da garantisti aspettiamo che la Magistratura faccia il proprio corso, ma l’intero apparato che ha generato un sistema, copiato ad arte ed introdotto nei vari settori della vita pubblica”, scrive Tiano. “La fine di un percorso che tende alla corruzione non può arrivare dalla Procura, è un fatto principalmente culturale e sociale, che va combattuto, giorno per giorno, con atti concreti e rivoluzionari, finalizzati al beneficio comune. I Giudici possono condannare un politico, farlo smettere, ma se ci saranno altri politici ad occupare il posto di capo del sistema, il male non verrà estinto, serviranno altri Giudici e la catena non si spezzerà facilmente. E’ ovvio che Renato, pur avendo una minoranza al Comune, rimane inchiodato alla sedia. Si trova ad avere, Guelfi e Ghibellini dalla propria parte. Ma esiste un’Altra Messina, non interessata alla sedia ma alla voglia di cambiamento, alle opportunità comuni, alla rinascita legale, sociale ed economica, che non sta ne’ con gli uni ne’ con gli altri, ma con chi vuole pedalare per riconsegnare la città, degna di essere vissuta, alle future generazioni”.

@MarcoFamiliari

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it