Le mafie e il Canile Millemusi

Finora del canile Millemusi di Castanea le cronache si erano interessate per i tantissimi problemi giudiziari tra volontari e vecchi gestori – la struttura è attualmente commissariata per ordine della Lega Nazionale del cane – per comportamenti impropri se non violenti di alcuni dei “contendenti”, ma stavolta è venuto fuori molto di più. E molto di peggio.

A farsi portavoce di lagnanze destinate a far sobbalzare le Istituzioni e lo stessa Prefettura sono i vari gruppi di volontari e amici del cane che hanno illustrato due ipotesi di coinvolgimento di mafie locali.

Nel senso che la struttura avrebbe fornito cani da combattimento a una “famiglia” di Mandanici, i Pollara-Ciatto, che risultano presenti in molti atti investigativi delle Procure Antimafia di Catania e Messina, perché in qualche modo collettori di traffici non pulitissimi e legati alle cosche etnee e dei bassi Peloritani.

In attesa di chiarimenti da parte della Lega Nazionale del cane ecco saltar fuori che sono state bloccate dai vertici nazionali  alcune nomine per la gestione del canile, quelle dei fratelli Michele e Paola Rigano, due professionisti coinvolti in un’operazione dell’Antimafia di Messina con riflessi sui Nebrodi e nelle Serre calabresi e che ha portato alla condanna  della stessa Paola Rigano a un anno di reclusione, dopo una custodiale attenuata (obbligo di dimora). Si tratta dell’operazione Campus (o Esami facili).

Insomma, il canile Millemusi non ha proprio pace tra un commissariamento, quello di Massimo Costantini, che sembra non esser proprio un superpartes visti gli strettissimi legami con il precedente gestore, la signora  Caterina Merenda, un direttore sanitario, Alessandro Taormina, che è stato appena sostituito da Tiziana D’Arrigo, peraltro fin troppo impegnata professionalmente per coprire l’immane lavoro d’assistenza ai quasi 350 cani ricoverati (capienza massima di 322, ndr), ma anche un bilancio 2015 che non è stato approvato perché ” fatto a polpette” ( letterale, stracciato, ndr)  durante l’ultima assemblea  sociale che aveva visto eletta l’avvocato e volontario da 12 anni Annalisa Bertolami, poi detronizzata con un colpo di mano inquietante dal vice presidente della Lega Nazionale del cane, il trentino Luca Lombardini con la consulenza tecnica dell’avvocato genovese Alessandro Dondero.

Le associazione di volontariato che hanno indetto l’incontro con la stampa – Soccorriamoli onlus, Rangers d’Italia, Una zampa sul cuore e i volontari della Lega Nazionale del cane- hanno voluto puntualizzare numerose deficienze imputabili alla gestione del canile, con riferimenti a diffide comunali e dell’Asp, la presenza di lucchetti che precludono gli accessi e altro che rende un quadro allarmante della situazione.

Come, ad esempio, la mancata copertura assicurativa per i volontari della LNDC.

Il fatto è che in assenza del bilancio non è stato possibile accertare se le “poste” risultano veritiere. Gravissime, infine, le accuse al veterinario Taormina e a un giro di farmaci e altro che porta a una toelettatura di famiglia. E a studi veterinari privati.

Nota finale. C’è un fascicolo per reati vari legato a quattro nominativi: Rosanna Giorgianni, il commissario del canile Massimo Costantini, Caterina Merenda-Salini e lo stesso Alessandro Taormina.  Parti offese sono l’avvocato Bertolami e la volontaria Francesca Panarello. (@GianfrancoPensavalli)

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