Lucy Fenech inebetita: il senso di eroi ed eroismo. Analisi dell’addio dei colleghi

Affida a Facebook le proprie riflessioni, Lucy Fenech, circa l’addio pubblico dei colleghi Nina Lo Presti e Gino Sturniolo che, ieri, hanno salutato in una lunga conferenza stampa a porte aperte, supporter e giornalisti, spiegando le proprie ragioni e fornendo la propria analisi dell’attuale quadro politico cittadino.

Di seguito le parole contenute nel post della capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso.
“Ogni tanto mi capita di non riuscire proprio a tenere per me certe riflessioni, nonostante il rischio di essere impopolare e di andare contro quello che in quel momento sembra essere il sentire e l’entusiasmo comune. E così mi metto in cose da cui potrei tenermi fuori, e farmi tranquillamente i fatti miei e risparmiare tempo ed energie. Ma chi mi conosce, anche solo un po’, sa che non riesco a stare zitta di fronte a ciò che reputo un’ingiustizia, una cosa senza senso, un camuffamento della realtà, e mi scatta fortissimo il desiderio di dire ciò che penso e fare ciò che credo giusto anche se fossi sola contro il mondo intero! 

Ho appena letto sulla stampa gli articoli della conferenza stampa dei consiglieri Lo Presti e Sturniolo sulle loro dimissioni.
In questi giorni sono stata in silenzio, facendo davvero fatica a capire quali fossero le motivazioni profonde che rendevano eroi due consiglieri dimissionari. E non avendo letto alcuna motivazione valida da tutti coloro che gli hanno fatto i complimenti (i commenti sono stati tutti più o meno così: bravi, bravissimi, coerenti, immensi perché vi dimettete, ma senza spiegare realmente il perché della bravura), speravo di trovare queste motivazioni forti dalla stessa bocca dei due consiglieri nella conferenza stampa di oggi. 

Ma lo speravo davvero… perché in questi tre anni, nell’affrontare un’esperienza umanamente durissima, spesso drammatica, che sembra toglierti ogni giorno linfa vitale.. non ho fatto altro che attingere a tutto il coraggio che avevo dentro, a quello che viene da tanta gente quasi quotidianamente (da cui mi sono sempre sentita dire però, appunto, “coraggio”, “non mollare”, “vai avanti”, “siamo con te”, “meno male che ci sei”, “tieni duro” etc.) per resistere e non tradire la speranza che si può fare politica in un modo diverso… e volevo capire se ci fossero motivazioni più alte nel servire la gente e la città che mi stessero sfuggendo…

Eppure dalla conferenza stampa di oggi resto quasi inebetita:

– AVEVO CAPITO CHE I DUE CONSIGLIERI AVESSERO DECISO DI DIMETTERSI ALLA LUCE DELLE SITUAZIONI EMERSE DALL’OPERAZIONE “MATASSA”, ma da quello che leggo non trovo il nesso logico tra questa vicenda e loro dimissioni.
Il Consiglio Comunale è di certo delegittimato ancora una volta. Una riflessione seria e pubblica va fatta necessariamente (e personalmente l’ho continuata a sollecitare fino alla scorsa capigruppo di giovedì). Ma per altre vicende che hanno scosso fortemente e delegittimato il consiglio comunale come quella di Gettonopoli, il consigliere Sturniolo si è trovato in più occasioni a difendere in commissione e consiglio i consiglieri coinvolti prendendosi per questo anche applausi da stadio. Applausi dagli stessi consiglieri da cui oggi prendono le distanze. Bisognerebbe ricordare anche che la consigliera Lo Presti tre anni fa criticò e non appoggiò la mia delibera sui gettoni di presenza che tentava di proporre uno stile diverso alle commissioni, stile che a lei allora andava bene. Come consiglieri siamo lì da tre anni e più o meno abbiamo imparato a conoscerci, a capire lo stile e le appartenenze di ciascuno… Non capisco come quest’ultima indagine, che tra l’altro mette in luce quello che tutti in città dicevamo di aver sentito durante la campagna elettorale, possa aver trasformato repentinamente la loro opinione su ciascun consigliere. Tanto che, in un attimo, tutti i consiglieri, compresi me ed Ivana, diventiamo ZAMPOGNARI. E loro lasciano perché non vogliono essere accomunati agli zampognari…Boh..

– I due consiglieri oggi motivano le dimissioni ATTACCANDO FEROCEMENTE ACCORINTI. Due giorni fa però chiedono e ottengono un confronto di due ore con la stessa persona che oggi dicono “politicamente un nulla” e che delegittimano in tutti i modi come sindaco e come persona da circa tre anni. Non so quanti di voi sarebbero andati a confrontarsi su un tema delicato ed importante per la loro vita con una persona di cui non hanno alcuna stima?! Io no! Boh…

– Il servizio in TV esordisce con le parole di Sturniolo: “è Accorinti che deve dimettersi e non noi!”. Se le motivazioni delle loro dimissioni sono il tradimento dei loro ideali (che oggi ancora non riesco a capire bene quali siano) da parte di Accorinti, mi chiedo, visto che sono cose che gli sentiamo dire da tre anni, cosa abbia aggiunto Accorinti con l’operazione MATASSA alla loro delusione? Io credo che per COERENZA, se la motivazione è Accorinti, le dimissioni avrebbero dovute presentarle 3 anni fa, piuttosto che tradire i loro elettori passando al gruppo misto, e facendo l’opposizione più cieca all’esperienza in cui sono stati eletti.

– Oggi invece ATTACCANO il Sindaco anche per NON AVER AVUTO LA SALA GIUNTA (dove nessun consigliere ha mai fatto conferenze stampa) perché la loro esperienza parte da lì e gli sembrava importante farla lì. Boh…

– In fin dei conti, l’unica cosa che ho sentito come motivazione in un intervento a loro sostegno nel servizio in TV è che “questi ragazzi sono da ammirare perché non dimostrano attaccamento alla poltrona”, e questo, di fatti, è quello che tra l’altro avevo sentito dire unicamente in giro a chi diceva bravi per le loro dimissioni… Allora… vi confesso una profonda delusione!

NON ESSERE ATTACCATI ALLA POLTRONA dovrebbe essere l’abc per chi è eletto in un’esperienza come quella che ha portato all’elezione di Renato Accorinti come sindaco. Una condizione scontata insomma, come quella di essere onesti. E se è verissimo, come dicono i due consiglieri, che essere onesti non significa essere buoni amministratori, è di certo ancor più vero che non essere attaccati alla poltrona non è segno di eroismo e coraggio, ma la condizione necessaria e di base della Politica degna di tal nome.
Ma nella vita, è chiaro, ognuno dà un’accezione diversa all’eroismo e sceglie i propri eroi…

 
 

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