Corruzione all’Anas, per l’imprenditore brolese Ricciardello “nessuna esigenza cautelare”

La Cassazione  ha accolto il ricorso dei legali dell’imprenditore brolese Giuseppe Ricciardello, coinvolto nell’inchiesta Dama Nera sulla gestione degli appalti Anas. Per la Suprema Corte, “non doveva essere arrestato, per mancanza di esigenze cautelari”.

Ricciardello, defiso dagli avvocati Nino Favazzo e Gianluca Tognozzi, era accusato di aver pagato una mazzetta da 10mila euro per aggiudicarsi un appalto.

I legali, soddisfatti della decisione della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, annunciano di tornare a chiedere allo stesso Gip di Roma la revoca della misura ancora in corso di esecuzione senza necessità di attendere la decisione del Tribunale del Riesame di Roma, in sede di rinvio, dicendosi fiduciosi che l’imprenditore riuscirà a dimostrare la totale estraneità dei fatti contestati.

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