L’ex deputata messinese Mondello arrestata per mafia

L’ex parlamentare  di origini messinesi ( è nata a Bedonia, nel Piacentino) Gabriella Mondello(Forza Italia fino al 2009, poi UDC)), una delle persone arrestate a Lavagna nell’indagine contro il traffico illecito di rifiuti gestito da presunti appartenenti alla ‘ndrangheta, era diventata nota al grande pubblico nel 1973, quando divenne campionessa nel quiz televisivo Rischiatutto condotto da Mike Bongiorno: si era presentata come esperta sull’opera di Giovanni Verga.

La Mondello fu poi eletta sindaco del suo Comune di residenza, Lavagna, nel 1980, e rimase in carica per ben 24 anni, sino al 2004, quando a causa del cambiamento della legge elettorale non potè più candidarsi.

Nelle elezioni politiche del 1994, dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana, si candidò per la Camera nel collegio uninominale della sua città, per lo schieramento centrista del Patto per l’Italia, in quota al Partito Popolare Italiano; successivamente passò a Forza Italia, nelle cui liste fu eletta alla Camera consecutivamente per tre mandati (nel 2001, 2006 e 2008).

Messa ai domiciliari, la Mondello avrebbe ricevuto gioielli in cambio di un suo intervento per fare assumere un conoscente; in particolare, secondo l’accusa si faceva dare soldi e gioielli( fra l’altro, una collana, un bracciale e un paio di orecchini) da una certa Maria Bianca Bruzzone «come prezzo della propria mediazione illecita verso l’allora assessore Giovanni Boitano per fare assumere presso Arte, l’agenzia a partecipazione regionale (di edilizia popolare, ndr), Paolo Traversone».

Sempre la Mondello avrebbe fatto ottenere illecitamente il cambio di residenza a un’altra conoscente per consentirle di ottenere i benefici della legge 104, cioè i permessi retribuiti per assistere un familiare con grave malattia.

Per lei, i reati contestati sono quelli di traffico di influenze illecite abuso d’ufficio. Di più: secondo il giudice Carla Pastorini, l’ex deputata Mondello avrebbe «una spiccata capacità a delinquere e pericolosità» e sarebbe una sorta di “dark lady” che manovra tutto. Sarebbe lei che, secondo gli inquirenti, si organizza e incontra Paolo Nucera per fare ottenere i voti per eleggere il sindaco Sanguineti; il suo ruolo emergerebbe dalle migliaia di intercettazioni ambientali e telefoniche prima e dopo le consultazioni elettorali, con la Mondello che ricorda a un interlocutore di avere chiamato Nucera in ufficio e di avergli chiesto l’appoggio elettorale per Sanguineti.

Inoltre, Ettore Mandato, impresario vicino ai Nucera, si congratula con la Mondello per il ruolo strategico nella campagna, sottolineando la sua capacità di avere «movimentato» 400 voti; ed è parlando a Mandato che la Mondello gli dice di ricordare a Sanguineti che «si deve fidare di me e che fa presto altrimenti a perdere la poltrona che ha appena guadagnato».

La ex deputata, ha scritto ancora il giudice, «sapeva chi erano le famiglie con cui aveva a che fare, avendo avuto accesso ai dossier riservati della commissione parlamentare Antimafia»; ancora: sarebbe stata lei ad adoperarsi per “tenere a bada” il consigliere Massimo Talerico sulle deleghe per le quali, le racconta il vicesindaco Luigi Barbieri, il sindaco ha ricevuto forti “pressioni”.

Non molti anni fa venne a Messina per un convivio UDC e confermò di essere siciliana di sangue, localizzando nella zona di Patti l’origine dei nonni. Fu prima firmataria per un referendum consultivo sul Ponte dello Stretto nel 2006. (@G. Pensavalli)

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