Emergenza abitativa: bloccati due sfratti

In questi giorni gli attivisti dell’Unione Inquilini di Messina hanno bloccato temporaneamente due sfratti ai danni di due nuclei familiari nella zona Sud della città.
Il primo provvedimento a carico di una famiglia composta da 5 persone -moglie, marito e 3 figlie- in un piccolo alloggio in contrada Valle degli Angeli. La donna ed una bambina soffrono di patologie croniche e tutti i componenti familiari risentono della precarietà economica. Il padre, spesso assente, è sempre alla ricerca di lavoro, ma ciò che trova è solo precatriato e nulla di fisso.
Il secondo invece riguarda un nucleo familiare composto da tre membri alloggiati in un appartamento sito sul viale Europa. La situazione in essere è di avanzato stato di morosità non imputabile alla volontà di non voler pagare più il canone di locazione, bensì all’impossibilità sopravvenuta (causata dalla perdita del lavoro dei due genitori, oltre che da una malattia invalidante di uno degli stessi) di poter provvedere al pagamento.
Dopo una mediazione con le controparti, gli ufficiali giudiziari, avvenuta alla presenza delle assistenti sociali attivate dal comune, si è deciso, in accordo con l’Unione Inquilini Federazione di Messina, di rinviare il tutto a settembre.
Tuttavia,a fronte del blocco di uno sfratto vi  è però un aumento del numero degli sfratti eseguiti. Nel solo 2015 Messina ha egistrato ben oltre 400 provvedimenti che, rispetto all’anno 2014, sono saliti del più 146% (sintomo di una cronicizzazione del disagio abitativo). La Città dello Stretto, come denuncia l’Unione Inquilini, presenta vari alloggi liberi, spesso di proprietà comunale che potrebbero essere convertiti in strutture d’ospitalità per coloro che non hanno più un tetto. Da qui la scelta di portare avanti delle proproste. Al Prefetto si chiede il blocco per almeno sei mesi degli sfratti nei confronti di inquilini che abbiano nel proprio nucleo familiare persone di oltre 65 anni o minori o portatori di gravi disabilità, che non dispongano di altra abitazione ovvero che non abbiano redditi sufficienti a stipulare nuovi contratti di affitto. Creare un’agenzia di solidarietà per l’affitto con i proprietari che devono mettere a disposizione la grandissima dote di immobili sfitti e affittarli a canone concordato. Riapertura del bando sulla morosità incolpevole, ma contestualmente, per evitare che anche il terzo bando vada deserto, istituire una commissione graduazione sfratti che lavori in sinergia con l’agenzia affitto.
Le procedure del bando, al netto degli obblighi imposti dalle linee guida – delibera regionale N. 253 del 07/10/2015 – , devono essere assolutamente migliorate per facilitare l’accesso al contributo che, dopo un’intensissima lotta contro la Regione Sicilia è stato riportato ad 8000€ piuttosto che 3000€. Al comune si chiede di fare un censimento delle strutture pubbliche o private lasciate in disuso, finanche fatiscenti che potrebbero essere recuperate, auto recuperare e quindi riqualificate per destinarle alle famiglie in precarietà abitativa.

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