Messina al buio: fiaccolata di protesta al rione Sant’Annibale e a Messina due

Fiaccolata di protesta al rione Sant’Annibale ed a Messina Due per sollecitare l’attivazione del servizio di pubblica illuminazione nelle strade principali aperte al pubblico transito. Quella della pubblica illuminazione è una tematica che la Terza Circoscrizione non vuol certo accantonare e nella giornata di ieri, sulla scorta della delibera consiliare n. 40 del 16 giugno 2016 proposta dal consigliere del Partito Democratico, Santi Interdonato ed approvata all’unanimità, il Consiglio della Terza Circoscrizione ha condotto un’iniziativa popolare pubblica consistente in una breve marcia con fiaccole accese effeettuata presso il rione Sant’Annibale (c.d. Case Gialle) al villaggio Santo e presso il complesso “Messina Due” al fine di sollecitare l’Amministrazione Comunale a compiere un intervento risolutivo in riferimento alla totale assenza di illuminazione pubblica nelle strade principali aperte al pubblico transito che attraversano i due popolosi centri abitati.

Il disservizio si è venuto a creare due anni fa, per effetto della delibera n. 453 del 17 giugno 2016 avente per oggetto “Procedimento di verifica delle competenze comunali su impianti di P.I. in ambiti privati”, con la quale la Giunta Municipale ha dato mandato al Dipartimento Lavori Pubblici per procedere alla interruzione dell’erogazione del servizio di pubblica illuminazione nelle strade non ritenute di proprietà comunale. Il Dipartimento Competente, tenendo come unico punto di riferimento la titolarità della strada da un punto di vista catastale, ha proceduto a “tagliare la luce” su interi pezzi di territorio con modalità pressoché indiscriminate e totalmente incurante del fatto che le strade oggetto del provvedimento siano aperte al pubblico transito ed a servizio di zone densamente abitate. Il consigliere Interdonato, in merito alla determina, ha affermato che “il Comune se ne è di fatto infischiato delle correlate problematiche di ordine pubblico e di sicurezza dei cittadini e, anziché operare per risolvere i problemi, ha acuito il disagio che si vive in zone nelle quali grava il peso della storica mala gestio amministrativa”.

“Al Rione Sant’Annibale”, come spiegato dal consigliere, “l’interruzione del servizio di pubblica illuminazione è riconducibile alla controversia sulla titolarità delle opere di urbanizzazione intercorrente tra il Comune di Messina e lo IACP – Istituto Autonomo Case Popolari mentre al complesso residenziale “Messina Due” nelle vie Salita Contino e Salita Montesanto, come è noto, l’interruzione del servizio di pubblica illuminazione è legato alla risalente controversia tra il Comune di Messina e la ditta lottizzante, la “Immobiliare Montesanto” dell’ingegnere Sebastiano D’Andrea oggi presidente di Confindustria Messina, avente per oggetto il mancato passaggio delle opere di urbanizzazione in capo allo stesso Comune”. La mancanza di luce fa scattare anche la problematica dell’ordine pubblico, tematica che è stata posta in evidenza anche dal Prefetto di Messina, dott. Stefano Trotta che con particolare riferimento al caso afferente al complesso “Messina Due” ha inviato al Sindaco la nota prot. 90022 del 29 gennaio 2015, attraverso la quale sulla scorta di un parere rilasciato dalla locale sezione della Polizia Stradale, ha ribadito “come appaia evidente la natura pubblica delle vie Salita Contino e Salita Montesanto, sottolineando come al di la degli aspetti meramente formali l’interruzione della pubblica illuminazione in una zona tanto densamente abitata ed in cui risulta notevole il traffico veicolare possa costituire “… indubbio pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza”. Secondo il Consiglio della Terza Circoscrizione la legittima soluzione al problema “va rinvenuta sulla base delle norme del Codice della Strada secondo cui le arterie che attraversano Messina Due, così come il Rione Sant’Annibale ed altre zone, essendo adibite al pubblico passaggio rientrano nella regolamentazione prevista dagli artt. 2 lett. F) e 14 del Codice della Strada classificabile per caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali come “Strade locali” e, per questo, ascrivibili alla competenza del Comune di Messina, il quale pur non risultando catastalmente proprietario, è tenuto alla manutenzione, gestione e pulizia delle stesse strade, delle pertinenze e dell’arredo nonché di attrezzature, impianti e servizi, al controllo tecnico dell’efficienza, all’apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta” Tra gli impianti di competenza appare evidente come debbano rientrare quelli della pubblica illuminazione delle stesse strade. “Si tratta di elementi normativi chiari, – conclude Interdonato – che forniscono i corretti presupposti di legittimità affinché il Sindaco e la Giunta possano riuscire a correggere in corsa il tiro rispetto ad una scelta amministrativa che definire scellerata è dire poco. Tutto ci saremmo aspettati tranne che questa Amministrazione fosse capace di “staccare la luce” su interi rioni senza tenere in considerazione i problemi dei residenti e manifestando pervicacemente sino ad oggi l’intenzione di non volere in alcun modo adottare interventi di tipo risolutivo. Ci auguriamo che l’iniziativa pubblica svoltasi ieri sera produca l’effetto che il Sindaco e le altre teste pensanti di questa Amministrazione prendano una volta per tutte coscienza della situazione e adottino dei provvedimenti che vadano nella direzione della tutela dei diritti dei cittadini”.

@PieroGenovese

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