Riforma costituzionale? Per i 5 Stelle è un secco “no”. Assemblea al Capo Peloro Resort

Un altro appuntamento per spiegare le ragioni del “No” alla riforma oggetto del referendum costituzionale che, tra pochi mesi, richiamerà alle urne gli italiani. A proporlo, questa volta, il Movimento 5 Stelle, con un incontro – dibattito, organizzato sabato 16, nei locali del Capo Peloro Resort di Torre Faro. A condurre un’approfondita disamina delle principali criticità presenti nel testo della riforma, con i portavoce M5S Valentina Zafarana, Giulia Grillo, Federica Dieni, Ornella Bartolotta, anche il Costituzionalista Claudio De Fiores e l’ex procuratore generale della Corte d’Appello di Messina Marcello Minasi. Partendo dall’analisi dei principi costituzionali, affrontando in maniera tecnica l’argomento, il prof. De Fiores si è soffermato, in particolare, sulla tanto chiacchierata modifica del Senato, che sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni e avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali .

“Il risparmio di cui si parla in caso di successo della riforma – ha spiegato – non sarà reale, intanto perché i senatori non cesseranno di svolgere il proprio ruolo ma, più semplicemente, si occuperanno di altro; in più, andremmo ad eliminare un organo importante e fondamentale, anche e forse soprattutto per garantire controllo e trasparenza alle operazioni parlamentari. Se si volesse davvero avere un risultato in termini di economici – ha aggiunto il costituzionalista – basterebbe tagliare del 7% appena l’importo delle indennità di deputati e senatori.” “Creano slogan e ansia, ma, tra loro, non vi è nemmeno un giurista e il nostro invito ad un confronto libero e pubblico non ha ricevuto risposta” – ha dichiarato Minasi, parlando dei sostenitori del SI alla riforma “Non hanno argomenti giuridici, hanno paura di un dibattito” ha aggiunto, sottolineando che questa riforma potrebbe portare ad un “regime”, ovviamente capeggiato da Matteo Renzi. “Una riforma imposta dai poteri forti non può essere accettata – hanno poi concluso Dieni, Bartolotta, Grillo e Zafarana – una delle più belle costituzioni del mondo sta per essere rovinata e noi non possiamo permettere che ciò accada. Tutti noi dobbiamo difendere la nostra Carta costituzionale, non dobbiamo permettere che diventi uno strumento autoritario utile soltanto ad un governo autoritario : ne va del futuro del nostro Paese”.

@LauraCelesti

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