I consiglieri “misconosciuti” rispondono ai lavoratori dei servizi sociali: “strumentalizzati, è un’eresia”

RSA strumentalizzati, questa è la considerazione espressa da Libero Gioveni, consigliere Udc attaccato ieri in una nota dai lavoratori dei servizi sociali. “Dichiarazioni palesemente espresse sotto dettatura da parte di chi ormai fra i lavoratori risulta sempre meno credibile, da chi certamente è abituato ad attaccare ma non ad essere oggetto di critiche o di valutazioni”, commenta lo scudocrociato .

Nella giornata di ieri, i lavoratori di uno dei comparti più delicati in assoluto, attraverso un comunicato avevano puntato il dito contro Gioveni e la presidente della VI commissione, Donatella Sindoni, prendendo le distanze dalle posizioni assunte dai due in materia, sostenendo: “Sicuramente però gli illustri consiglieri saranno venuti a conoscenza di tali “lotte” solo dalle pagine dei giornali, visto che oltre a fare demagogia dagli del scranni del Comune, non si sono mai fatti vedere a fianco dei lavoratori”.

Il consigliere centrista contesta l’uscita degli RSA bollandola come “un’eresia”.

“Proprio la categoria dei lavoratori dei servizi sociali, dal sottoscritto ha sempre avuto la massima considerazione e vicinanza nei momenti più difficili, non soltanto sotto il profilo morale, ma anche sostanziale, essendomi fatto promotore e portavoce in aula di iniziative e proposte volte ad una integrale riforma del settore attraverso una gestione diretta dei servizi che ne preveda naturalmente il loro assorbimento in una ipotetica società Multiservizi o Consorzio! ..bisognerebbe chiedere infatti ai lavoratori chi si sono visti a interloquire con l’Amministrazione quando furono cancellati da parte della maggioranza del Consiglio Comunale i fondi TASI da destinare ai servizi sociali! ..pertanto, dopo essere rimasto basito per le recenti dichiarazioni dei loro segretari che anzichè replicare alle dichiarazioni del Dirigente hanno voluto rispondere al sottoscritto che non ha fatto altro che farsi promotore di una iniziativa consiliare volta a fare definitivamente chiarezza sulla vicenda del pagamento diretto degli stipendi ai lavoratori delle cooperative, non posso che rimanere esterrefatto per queste ulteriori astruse dichiarazioni, bontà loro prive di fondamento, che dimostrano ancora una volta che arrampicarsi sugli specchi cercando capri espiatori sulle loro incapacità ad incidere con l’Amministrazione, sta diventando il loro sport preferito!”, conclude Gioveni.

Donatella SindoniAbbiamo raccolto anche la reazione della consigliera Donatella Sindoni: “Mi sembra ingeneroso da parte dei lavoratori fare un discorso così generico, senza tener conto delle specifiche responsabilità e delle situazioni”, commenta la presidente della VI commissione. Le critiche piovute addosso ai consiglieri riguardano una seduta specifica di commissione che, nella fattispecie, non fu convocata dalla Sindoni bensì dalla di lei vice Ivana Risitano.

“Mi sono ritrovata a gestire una seduta convocata dalla Risitano e quindi da CMdB, e quindi dalla parte politica dell’amministrazione”, ha spiegato la consigliera. “In qualità di presidente della commissione sono sempre stata attenta ai bisogni dell’utenza e rispetto alla gestione dei servizi sociali non mi sono mai risparmiata nel convocare direttamente i lavoratori o nel dire che questo modo di gestire i servizi attraverso le cooperative è a mio avviso fallimentare -come dimostrano le lunghe attese delle spettanze che i lavoratori del comparto sono costretti a subire-. Eppure sono stata non di rado attaccata a riguardo, colpevole d’aver detto una verità scomoda per qualcuno forse. Ma com’è che si attaccano sempre e solo i consiglieri che nessuna responsabilità hanno rispetto alle scelte amministrative o i responsi dirigenziali? Io non rispondo dell’operato della Santisi o dei pareri di Zaccone“, prosegue la Sindoni che aggiunge: “Io non cammino a braccetto con con nessuno, nè con l’amministrazione nè con i sindacati e non faccio le cose per piacere a qualcuno ma per onorare il mio ruolo. E penso di far solo il mio dovere. Per me i lavoratori sono tutti uguali indipendentemente dalla sigla sindacale di appartenenza Come i lavoratori fuoriusciti da Casa Serena. Quelli sono forse figli di un dio minore? Facciamo un censimento sui lavoratori del settore servizi sociali, lo dico da tempo. Io ho avanzato le mie proposte e ho ascoltato chi c’era da ascoltare sempre e senza discriminazioni, pertanto certi affondi non posso non leggerli come frutto del disegno astruso di un sindacato che non si è neanche curato di vedere chi ci fosse e chi no. Del resto, è più facile colpire dove c’è il muro più basso”, conclude. (@EleUeMMe)

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