Ultimo saluto a Maria Costa: Messina dice addio ad un pezzo del proprio patrimonio culturale

Lutto cittadino oggi a Messina, nel giorno dei funerali di Maria Costa, la poetessa scomparsa due giorni fa. Questa mattina si sono svolte le celebrazioni religiose alle quali ha preso parte un’importante fetta di città. Tra gli altri, anche i membri dell’esecutivo di Palazzo Zanca hanno voluto rendere l’ultimo saluto ad una donna che ha cantato la propria terra nella lingua dialettale che neanche il terremoto ha potuto cancellare, rendendo immortale una memoria che avrebbe rischiato di sparire sotto i violenti colpi del tempo inesorabile.

Dal 2006, il nome della poetessa dello Stretto è stato inserito nel registro dei “Tesori Umani Viventi” dall’Unità Operativa XXVII – Patrimonio dell’UNESCO, Registro eredità immateriali della Regione Siciliana. Presenti, oltre il primo cittadino e assessori e consiglieri, anche il Prefetto, il Questore, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, seduto a fianco del sindaco, e l’assessore regionale ai beni culturali e patrimonio siciliano, avvocato Carlo Vermiglio.

Le esequie, celebrate da Monsignor Gulletta nella chiesa Cuore Immacolato di Maria,a Paradiso, sono avvenute alla presenza di moltissimi che hanno voluto portare i propri omaggi a chi ha consentito con la propria poesia di vince “di mille secoli il silenzio” e che, certamente, non verrà oggi dimenticata da quanti, nella sua inconfondibile voce, nei suoi indimenticabili versi, nei solchi di un volto adulto, hanno sempre identificato una custode e un simbolo del patrimonio culturale messinese.

Ciao voce del mare! Ciao voce di Messina.

 

TIRRIMOTU TI MITTISTI IN MOTU

di Maria Costa

 

“Radames! Radames! Aida!
Del mio pensiero tu sei regina
Tu di mia vita sei lo splendor!”

Chi su’ sti battimani a uragani?
Matri!
Chi su’ sti fraiddi disumani?
Cola! Cola canciau di spadda,
s’allitiau a cità versu l’abissu.

Quanta amarumi!
Di coppu ruspigghiati
matri dispirati 
matri spilanati
trafitti e scunsulati.

Facci piatusi
ppsi â cruci,
motti usciati,
motti a sciobba-vigni,
motti ncastrati,
motti scafazzati,
motti nfigatati,
motti a ndrinucchiuni,
motti a mpennuliuni,
manciati di muscuni,
motti a tunnillati,
motti accatastati
ô fossu sciddicati.

Giummi russi,
figghi e Urali,
figghi tracannali,
mani sudati,
mani mpivvirazzati,
mani travagghiati,
mani nzaguliati,
mani ssuccariati,
mani affritti,
mani,mani,mani, mani biniditti.

S’arrivatau lu munnu
nta tranta e un secunnu
e fu stràziu e ruina
pâ pòvira Missina.
Ma i na sciangazzedda
unni a matina nesci a spera divina
na spera santa i luvanti
splinnìa comu brillanti.
Arrancava la vita!

 

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