Mafia, pestato nel carcere di Gazzi perchè amico del “pentito”: 4 arresti a Messina

A conclusione delle indagini dirette dalla D.D.A. di Messina, i Carabinieri del ROS hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 4 soggetti, indiziati di appartenere alla temuta famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e ritenuti gli autori del pestaggio avvenuto il 26 maggio 2016 all’interno del carcere di Messina “Gazzi” ai danni di un detenuto, Angelo Lorisco, ritenuto vicino al collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano.

CHIOFALO MARCO CL. 93
Marco Chiofalo
MAIO CARMELO CL. 92
Carmelo Maio

Alla base del gesto vi  sarebbe il rancore nei confronti del collaboratore che con le proprie dichiarazioni ha consentito l’arresto di numerosi esponenti del medesimo gruppo criminale.

Bisognano con le sue dichiarazioni nel 2011 consentì alla magistratura di ritrovare i resti di quattro vittime della mafia del Longano.

PANTE' MARIO CL. 70
Mario Pantè
TORRE Sebastiano cl. 1977
Sebastiano Torre

I militari della Sezione Anticrimine del R.O.S. di Messina hanno notificato i provvedimenti presso le case circondariali di Palermo e Caltanissetta, dove sono detenuti i quattro:
Marco CHIOFALO, nato a Barcellona P.G. l’8 gennaio 1993;
Carmelo MAIO, nato a Barcellona P.G. il 9 settembre 1992;
Mario PANTE’, nato a Vittoria il16 dicembre 1970;
Sebastiano TORRE, nato a Barcellona P.G. il 3 marzo 1977.
Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, aggravati dal c.d. metodo mafioso, poiché commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p., al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa (nel caso di specie, della famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto).
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta dei Sostituti Procuratori della D.D.A. Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, ricostruisce le responsabilità degli arrestati nell’aggressione avvenuta il 26.05.2016 all’interno del carcere di Messina “Gazzi” ai danni di Angelo LORISCO che, unitamente al collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO, a Stefano ROTTINO e Tindaro MARINO, era stato tratto in arresto il giorno precedente in esecuzione di una misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Messina.
Il giorno dopo il suo ingresso nel carcere di Gazzi, Angelo Lorisco fu vittima di una violenta aggressione ad opera di un gruppo di quattro detenuti, tutti indiziati di appartenere al clan barcellonese.
La dinamica dei violenti episodi è stata ricostruita dai carabinieri del ROS ed in tal senso si è rivelato importante il contributo fornito dal personale della Polizia Penitenziaria presente al momento dei fatti. Si è accertato, in tal modo, che intorno alle 14:00, al rientro dal cosidetto “passeggio”, i detenuti del primo piano si erano insolitamente posizionati ognuno davanti alla propria cella, come in attesa di un evento che sarebbe accaduto a breve.

Pochi istanti dopo, Marco CHIOFALO, Carmelo MAIO, Mario PANTE’ e Sebastiano TORRE, dopo aver vanificato l’intervento dell’agente di polizia penitenziaria addetto al piano – che ha riportato a sua volta lesioni – avrebbero letteralmente trascinato LORISCO fuori dalla cella, picchiandolo brutalmente, senza che nessuno degli astanti intervenisse in difesa dell’aggredito.
“Alla luce delle risultanze investigative – concludono gli inquirenti –  può sostenersi che l’aggressione ai danni di  Angelo Lorisco costituisse una spedizione punitiva pianificata per colpire un soggetto reo, agli occhi degli esecutori, di essere legato al collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO, il quale con le proprie dichiarazioni, ha dato avvio al processo di disarticolazione dell’associazione mafiosa barcellonese.
PANTÈ e TORRE, sentiti nell’immediatezza dei fatti, hanno dichiarato di aver aggredito Lorisco poiché era “il braccio destro del BISOGNANO”, che con le sue dichiarazioni li avrebbe fatti “ingiustamente arrestare”; MAIO ha, invece, ricondotto la propria partecipazione alla spedizione punitiva a motivi di vendetta nei confronti del BISOGNANO, ritenuto uno di degli autori della morte del padre, Alessandro MAIO, la cui scomparsa fu denunciata nel 1993 a Terme Vigliatore. Il corpo venne rinvenuto nel 2011 nel torrente Mazzarrà su indicazioni dello stesso BISOGNANO.

Le indagini del ROS proseguono anche su un secondo pestaggio avvenuto lo stesso giorno ai danni del citato detenuto, Rottino Stefano.

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