Magistrati e cattivi pensieri

di Gianfranco Pensavalli – Pensiero non proprio gentile dalle aule giudiziarie del Distretto di Messina. Luigi Tibia è finito al 41 bis come capocosca di Giostra e appena tre anni fa tirava la Vara con il sindaco di Messina Renato Accorinti (e quest’anno la cosca di Camaro ha dato dimostrazione d tortorelliana visibilità).

C’è un pm assolutamente incompatibile ( e con lei sono una trentina i magistrati che dovrebbero cambiare Distretto perché con coniuge avvocato) che si chiama Annalisa Arena. Ci vorrebbe un’inchiesta ministeriale per “leggere” quanto lavori. E come.

E’ figlia di Lillo Arena, notissimo avvocato, caduto in disgrazia dopo Gioco d’azzardo e le intercettazioni su Matteo Bottari.

La Arena – da non confondere con altri magistrati con lo stesso cognome- dichiara non ostensibili gli atti, dopo 5 anni, su un concorso truccato al Policlinico, facendo filare il procedimento verso la prescrizione.

Ci prova con l’archiviazione nella vicenda del Cid della piccola Annalisa Marchese ma il gip Marino la stoppa (grazie alla schiena dritta dell’avvocato Roberti). E, anche in questo caso, c’è di mezzo il Policlinico.

A proposito, nel pomeriggio alle 15,30 a san Camillo, ci sono i funerali di Lavinia Marano, morta dopo il parto e che i medici assassini han definito in cartella a rischio perché a quell’età non si deve procreare. Indaga il pm etneo Giovannella Scaminaci, aggiunto di qualità.

Il senatore Lumia ha deciso di interrogare il Governo per capire se nel Messinese vogliono giudicare la mafia o indebolire la task force che tra Patti, Barcellona e Messina cerchi di ridare dignità al territorio ma la segano riducendo gli organici. Ah, il tutto mentre l’ultima annotazione della Procura Nazionale Antimafia riporta in vita l’asse etneo-barcellonese tra Giardini, Taormina e Letojanni e rivisita il business dell’Eolico tra Nebrodi e Peloritani bassi.

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