Sonia Alfano aggredita nell’Ennese

“Qui ad Enna ho trovato un Ato che ha agito nella totale illegalità e anarchia e di questo ho già informato la Procura”.  Lo ha detto Sonia Alfano, commissario straordinario dell’Ato Enna nel corso di una conferenza stampa convocata anche per informare di avere denunciato il figlio del sindaco di Agira, la parlamentare nazionale del PD, Maria Greco, dopo il consiglio comunale infuocato di qualche giorno fa.

Il giovane avrebbe aggredito l’ex europarlamentare messinese, figlia di Beppe, il giornalista ucciso per mani mafiose a Barcellona, davanti alla sua scorta, i carabinieri e la polizia, accusandola di avere minacciato in consiglio comunale la madre.

La Alfano aveva chiesto audizione al consiglio comunale per chiedere al sindaco di ritirare l’ordinanza con la quale ha affidato, per motivi di igiene e somma urgenza il servizio di raccolta rifiuti ad una ditta esterna continuando però ad utilizzare gli operatori dell’Ato.

“A quella ditta esterna danno il doppio di quanto dovrebbero dare a noi Ato – ha detto la Alfano. É un quadro a tinte fosche quello delineato sull’Ato Enna su cui pesano 159 milioni di euro di debiti, dal commissario, con mezzi che raccolgono senza l’autorizzazione dell’Albo nazionale mezzi raccolta rifiuti, bilanci da approvare dal 2006, comuni che non versano da anni neppur quanto deliberato in bilancio e comunque sottostimato rispetto al costo del servizio, senza alcun piano economico finanziario, con 404 dipendenti che tutti dicono sono tanti ma nessuno dei comuni trova il coraggio di licenziare. Quando sono arrivata ad Enna mi è stato subito detto che era un bene che avevo la scorta e che avrei dovuto imparare a parlare il linguaggio di Enna – ha denunciato la Alfano – che ha dovuto cambiare location per la conferenza stampa dopo che il commissario straordinario della provincia le aveva negato una sala perché non aveva personale per tenere aperto il palazzo provinciale. “Ho dato mandato al legale per presentare decreti ingiuntivi contro i comuni che non hanno pagato. Si tratta di 5 milioni e mezzo di euro. Se riesco a recuperarli la mangiatoia finirà per molti”.

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