Messinambiente: a rischio la mobilità dei lavoratori

A rischio la mobilità dei lavoratori ex Messinambiente. I riflettori sulla faccenda vengono accesi dai segretari provinciale della Fit Cisl Manuela Mistretta, Rosaria Perrone e Letterio D’Amico: “A poco più di due mesi dalla cessazione dell’attività della partecipata che oggi si occupa del ciclo dei rifiuti, sul futuro dei dipendenti è calata una preoccupante cappa di silenzio”. La mobilità sarebbe la ricetta per addivenire ad una soluzione: è previsto dalla  legge 124/2015 e, per i sindacalisti, “crea una sorta di stanza di compensazione, in modo che il personale a rischio di esubero e licenziamento di alcune società, possa essere trasferito verso società “sane”. A tal proposito le stesse partecipate possono stipulare specifici accordi in tal senso ed inviare poi un’informativa alle rappresentanze sindacali operanti presso le loro sedi. Nei successivi dieci giorni, le società potranno definire il piano di assorbimento delle eccedenze di personale, applicando preventivamente i criteri previsti dall’art. 2, comma 11, lett. a) della L. 135/2012 (prepensionamenti). In subordine, potranno trasferire il personale eccedente verso altre società controllate utilizzando l’istituto della mobilità”.

Ma il tempo stringe, infatti, dal 2017primo gennaio saranno abrogate le liste di mobilità e la relativa indennità, che verrà sostituita dalla NASPI. “È auspicabile concludere la procedura di totale dismissione della Messinambiente in tempi utili per l’accesso all’indennità di mobilità, in modo da garantire ai lavoratori che ne potrebbero fruire di poterla effettivamente percepire. Tutto questo – concludono i segretari provinciali della Fit Cisl – nelle more dell’attivazione e conclusione della procedura di assorbimento del personale alla Messina Servizi Bene Comune”, concludono gli esponenti sindacali.

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